domenica 21 ottobre 2012

La "nave" Mermet


Ottobre consacra i suoi sabati alle partite di pallapugno che designeranno il vincitore del massimo campionato. Da alcuni anni la Liguria è fuori gara e allora bisogna andare in Piemonte per godersi il clou dello spettacolo, ma per noi liguri questa trasferta è un vero e proprio piacere, soprattutto quando tocca recarsi ad Alba, al mitico e storico sferisterio Mermet.


Il Mermet prese il nome da colui che lo finanziò nel lontano 1857. Da allora è sopravvissuto ad ogni vicissitudine e da ogni minaccia di dismissione dalla sua funzione e, oltre ad ospitare ogni anno giocatori di alto livello, ha gloriosi trascorsi ed è attualmente un campo in cui si gioca e una sorta di museo del balòn. 


Spiccano lapidi e frasi celebri...


...e gigantografie di grandi campioni:
Franco Balestra, Massimo Berruti, Felice Bertola, Augusto Manzo.


Appena si entra c'è la buvette, all'ombra di due enormi ippocastani e sempre affollata di anziani che possono guardare la partita protetti dalle intemperie.


Se poi la giornata fosse uggiosa. l'atmosfera che si crea 
all'interno del locale è decisamente un salto nel passato...


La zona della buvette è il luogo prediletto dagli anziani: sia dall'interno del locale, sia negli spazi antistanti possono godersi la partita da seduti e al riparo dal sole o da altre avversità. Paolo ed io ci siamo ritrovati in mezzo a loro ed abbiamo seguito la partita da quella postazione: è stata un'esperienza  nuova, avevamo la sensazione di trovarci "dietro le quinte" più che in prima fila e abbiamo avuto modo di cogliere tanti aspetti insoliti.

Le finaliste: la Canalese e l'Albese

La Canalese di Bruno Campagno e l'Albese di Massimo Vacchetto stanno per scendere in campo. E' la partita di andata della finale e non posso fare a meno di pensare che questi due giovanissimi stanno per scrivere un'altra importante pagina di balòn: questo mondo, così sconosciuto ai più, va avanti per la sua non facile strada e gli appassionati non possono mancare a certi appuntamenti. 

Manzo e Balestra

 Campagno e Vacchetto

"Gli avversari cercano di respingerla, 
e così la palla va da una parte all'altra 
finché non resta a terra sul campo. 
Questo gioco dà occasione a degli atteggiamenti 
degni d'essere scolpiti nel marmo"

W. Goethe


Qualche pezzo di intonaco si stacca ai primi minuti di partita: sembra quasi un segno della veneranda età dello sferisterio...


Pallone asciugato prima di ogni battuta...


...pubblico attento da ogni latitudine...


...la "nave" del Mermet è salpata!


Felice Bertola non manca mai...


...e neanche il tipico spettatore con la giacchetta sulla spalla.


Tavolo 20, sabato 20, risultato 11 a 9, ovvero 20 punti giocati:
anche i numeri dicono la loro.


Dopo quasi 4 ore di gioco, alternato da momenti di difficoltà a far decollare la palla a causa delle correnti e dagli inevitabili cali e recuperi dei giocatori, la partita finisce a favore dell'Albese. E' stata bella, con passi e sorpassi inaspettati e con spunti di riflessione sulla storia di questo prezioso sport.
All'uscita, un po' a malincuore, si torna nel mondo di sempre. 
Un albero ci ricorda che l'autunno sta facendo il suo corso: menomale.


4 commenti:

Filo ha detto...

Ti sarai goduta la partita senza patire per la tua squadra, apprezzato le squisite pietanze piemontesi e i colori dell'autunno. Ciao Pia

Andreo ha detto...

Grazie Pia per il bel viaggio!!!

pia ha detto...

Le giornate di pallone elastico sono un regalo per gli appassionati, qualsiasi risultato comportino!

Alberto ha detto...

Arrivo solo ora a godermi questo bel reportage che mi porta in atmosfere un po' d'altri tempi, e se non sono altri tempi sono altri luoghi, come gli sferisteri. Ciao Pia.