Che terra è poi mai
E' la terra del se.
Del ma senza conforto,
dell'ulivo contorto,
del muro che cade,
di mille sciarade di onde.
Del cielo che a sera confonde
le nuvole con i miraggi,
dei passaggi di vento lontano
sui profili azzurrati dei poggi.
Che terra è poi mai
E' la gemma staccata dal ramo
che arriva alle sponde,
la foglia in esilio
in un mare di onde.
Marco Scullino (Ventimiglia 1975)
3 commenti:
dolcissima... chi è l'autrice? non la conosco... ora vado a vedere su google. Buona serata
pardon.... l'autore
Bella. Complimenti all' autore ( e a te che ce l' hai 'proposta ') .
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