lunedì 29 giugno 2009

Elio e Franceschi

Elio (1924) e Franceschi (1921)

Continua la rassegna: due persone di tutto rispetto, il cui insegnamento politico e di vita è di innegabile valore.
Elio è una persona di un'umanità ormai in via di estinzione. La sua bellezza risiede nella libertà interiore e mentale, nella semplicità, nella capacità di capire gli altri riportandoli sempre sulla via maestra, permettendo loro di riappropriarsi di se stessi, soprattutto nei momenti in cui l'oppressione ha la meglio. "Vagabondo" è l'aggettivo che predilige quando parla di sé: chi conosce la libertà non può che essere tale.
Franceschi è una persona estrememente colta, sempre dedita allo studio, nonostante gli anni e i problemi con la vista. Attualmente sta studiando il cinese. E' avvincente ascoltare le sue dissertazioni storico-politiche-umanistiche. Un vero patrimonio umano.
Due bambini che si incontrarono alle elemenatari, due partigiani, due uomini con l'anarchia nella mente da sempre, due vite che sono state separate per decenni e ritrovatesi in vecchiaia.
Due fari.


9 commenti:

Alberto ha detto...

Li saluto tutti e due, con grande simpatia. Elio lo conosco meglio, e da tanto tempo, dai tempi di "Addio Lugano bella". Grazie molte Pia.

la signora in rosso ha detto...

anche a me piacerebbe nelle mia vecchiaia continuare studiare...ci sono ancora tante cose che non so, e che magari in pensione con un pò di più tempo libero...

gian paolo ha detto...

Magnifica sintesi, Pia, dei due personaggi. Te lo dice uno a cui la vita ha fatto dono dell'Amicizia di entrambi.

cinema&libri ha detto...

Giovanni ( Franceschi), preso 'in prestito' per il 'Giuliano' cercatore d'oro del romanzo Vento Largo di Francesco Biamonti "... L'uomo aveva un' aria intelligente, un fanatismo dolce. Era un mitomane ? Lo sguardo era intenso, di uno che guarda affascinato i propri sogni. ... "

un'amica ha detto...

Cara Pia,
ho letto il post e ti dico che mi hai commosso.
Le parole che hai saputo trovare per Elio sono di una limpidezza e semplicità come è lui.
Hai detto che la bellezza risiede nella libertà interiore e mentale.
Penso che anche tu abbia questa bellezza.
Un abbraccio

cialan ha detto...

In ognuno la traccia di ognuno.

sessantotto ha detto...

Io di Elio ho scritto:
Cammina come un cameriere facendo quasi scivolare i piedi.
Ha una postura un po’ curva quasi a uovo, almeno adesso, da quando lo conosco io. A me sembra un Elfo, un personaggio shakespeariano, uscito dal sogno di una notte di mezza estate.
Da fermo riunisce le mani come per deferenza, rispetto. E’ un mangiapreti eppure mi ricorda un cardinale di Manzù, semplice, solenne, saggio.
Ha un basco taglia 57 con una piccola visiera, si direbbe una coppola, come se sua madre gli dicesse ancora di mettersi il cappello che c’è umidità.
Mi fa pensare ad un animale selvatico di cui, devi scoprire le abitudini, l’albero in cui ha fatto la tana, l’ora in cui esce all’aria e permettergli di scoprire le tue.
Sorride scoprendo un po’ i denti; si ferma ad assaporare le idee che sente raccontare.
Ed ho trovato sue tracce in luoghi, case, osterie e soprattutto in molte persone che avevo conosciuto e con cui mi ero trovato bene anch’io.

pia ha detto...

@sessantotto bellissima descrizione di Elio. La stampo e gliela porto: sarà per lui un grande regalo... Ciao Viale!

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny