Camìn
Rimanendo in tema di "paesaggio" non occorrono molte parole per descrivere questo sentiero, camìn in vernacolo, che racchiude in sé bellezza, poesia, calma, profumi, silenzio, pace e nessuna emozione negativa.
Astregu
U camìn confluisce in questo sentiero lastricato, astregu, che è una via più maestra, più ampia, ma depositaria come la precedente delle stesse sensazioni.
Rumenta
Peccato che tanta poesia conduca a questa spianata di rumenta, esatto specchio dei tempi moderni.
L'autore delle foto le ha raccolte in un album intitolato "Le due civiltà" e questo distinguo va senz'altro appoggiato ed evidenziato, affinché si imprima nella mente umana l'importanza della differenza.
La domanda è: siamo ancora in tempo per salvare il salvabile?
Foto di Arturo Viale
4 commenti:
Dubito che siamo ancora in tempo per salvare il salvabile. Quanta poesia e quanta storia in un semplice sentiero... dobbiamo però fare i conti con la dura realtà. La maleducazione è una bestia grama e mi accorgo giorno dopo giorno che è anche sempre più forte.
Ciao Pia, Roberta
il commento è per la grandezza e sensibilità del titolo, le due civiltà, che dice un vedere oltre lo scempio, disperante, proprio per la cultura di massa che lo crea.
ciao
E dire che i nostri nonni i"camin"li percorrevano ma soprattutto li "accudivano "quotidianamente.Riposizionavano le ciappe ,tagliavano l'erba e potavano i rami che ostruivano il passaggio
Davvero tutta quella rumenta era alla fine del camìn e dell'astregu?
Di solito certa gente non è capace di percorrere a piedi più di 10 metri, arriva solo dove riesce l'automobile....
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