venerdì 7 gennaio 2011

La Befana a Vallebona

Ragazzi all'opera: costruiscono la Befana 2011

E' ormai diventata tradizione un'idea nata per caso alla fine degli anni Sessanta: costruire una Befana e portarla al rogo nel Fògu du Bambìn, che per tutto il periodo delle feste natalizie arde sulla piazza del paese.

Sandra acconcia e agghinda la befana

Come allora, la vigilia del 6 gennaio un gruppo di ragazzi provvede a "costruire" la befana attribuendole un significato, il più delle volte correlato ad un argomento di attualità: quest'anno han pensato bene di mandare al rogo la Gelmini e la sua riforma della scuola.

Lavoro collettivo!

E' decisamente un'opera a più mani che, oltre a curare tutto l'aspetto esteriore affinché sia più verosimile al soggetto in questione, si adoperano anche e soprattutto per riempirla, in ogni possibile parte interna, di massicce quantità di petardi...

La Befana di Vallebona del 2011

Ed eccola arrivare trionfante sulla pubblica piazza, tra urla, schiamazzi e scoppiettio di botti e petardi... Nonostante la pioggerellina e l'assenza della fedele bandina musicale di Perinaldo, lo spirito era tuttavia quello di rendere dignitoso omaggio alla tradizione.

La bellezza de U Fògu du Bambìn di Vallebona

Bisogna comunque aspettare la mezzanotte per compiere il rito del rogo: la Befana viene portata in giro per le vie del paese tra canti e botti, mentre buona parte della gente se ne sta ad aspettare accanto al fuoco conversando a piacimento con le persone che talvolta, durante l'inverno, si incontrano solo in quella circostanza.

La Pompeiana Band a sorpresa!

Al sopraggiungere dell'ora fatale ecco arrivare alcuni amici di Pompeiana con gli strumenti a ravvivare una serata in cui l'assenza della musica è davvero un peccato: una sorpresa graditissima! E così anche quest'anno non ci siamo fatti mancare nulla...

E' suonata la mezzanotte...

Tra urla, schiamazzi, botti ed un pò di generale eccitazione, ecco che per la Befana si compie il suo destino: il rogo purificherà simbolicamente quanto di malefico essa può avere compiuto ed i petardi ne rafforzeranno il significato.

Ragazzi, scappate via di corsa!

Ed ora inizia il rito vero e proprio: nel giro di pochi minuti il fantoccio sarà completamente incendiato, elargendo luce e calore e liberando dal maleficio.


Piano piano aumenta...


...fino a raggiungere il massimo della sua espressione...


...per poi calare.
C'è sempre parecchia gente a veder bruciare la Befana: la maggior parte sfolla appena ha finito di ardere, ma molti irriducibili continuano la veglia fino alle ore piccole, sapendo che serate all'aperto e al caldo non ne passeranno più fino all'arrivo della bella stagione.
D'altronde luce e calore rimarranno sempre gli elementi cui ambisce l'essere umano.

Grazie ad Andrea Crosetti, Pietro, Damiano, Moreno, Andrea Pastor, Sandra Milani, er Pantera, Gabriele, Mimmo, Matteo, Omar, Samuele e tutti gli altri che sostengono e tramandano questa splendida tradizione.
Le foto sono di Valeria Martini.



3 commenti:

Roberta ha detto...

Bella festa...la cosa che mi ha colpito è che nonostante il brutto tempo c'era tanta gente in piazza...
A isola solo una mini befana per i bambini e fatta anche in sordina;((
Ciao Pia, Roberta

filo ha detto...

Mi auguro che questo rito liberatorio e propiziatorio sortisca gli effetti dovuti!!
ciao Pia.

iriselibellule@gmail.com ha detto...

Sembra un'idea nuova, ma credo che dappertutto in Italia ci siano cose del genere, da noi in Valdichiana c'era il "Sega la vecchia" con rogo della vecchia, penso che sia una cosa molto antica , ma lì da voi hanno saputo renderla fresca e attuale .