domenica 30 gennaio 2011

Trattasi di un meno 30%

Raccolta di garofani (anni Trenta)

La Riviera dei Fiori è tale grazie alla Floricoltura, che da oltre cent'anni è diventata l'economia agricola principale dell'estremo ponente ligure. "I fiori di Sanremo"... una dicitura molto diffusa e molto famosa, almeno fino a quando il commercio mondiale di fiori era per l'80% proveniente da tale zona.

Mercato dei fiori di Via Garibaldi a Sanremo
(anni Sessanta-Settanta)

Quella percentuale non è che un ricordo: oggi Sanremo partecipa alla commercializzazione floricola con un misero 3% di produzione rispetto alla produzione mondiale... Trattasi del declino di un'economia che, per quanto criticata per l'impatto sul paesaggio, ha comunque permesso agli abitanti del posto e a molti immigrati un insediamento ed una garanzia di sopravvivenza.

Idem come sopra

Il Mercato dei Fiori di Sanremo, di cui parlai qui, era un mondo molto vivo. I produttori raggiungevano con il loro prodotto la struttura sita in Via Garibaldi ed erano migliaia: si alzavano al mattino molto presto e alle 4 erano già sul plateatico per offrire la loro merce ai commercianti.
Solo a pensarci mi vengono i brividi: quale realtà si è eclissata nel giro di pochi decenni...

Idem come sopra

Ma il titolo del post rimanda ad una ulteriore constatazione: l'anno floricolo, che coincide casualmente con l'anno scolastico, ci sta dando pessime indicazioni, scardinando quell'illusorio principio contadino che ripone nella speranza dell'annata successiva il miglioramento degli andamenti dell'annata precedente. Già lo scorso anno i conti ci dicono che mediamente stiamo incassando il 30% in meno delle annate medie degli ultimi 10 anni, il che la dice lunga sulla paura e la demoralizzazione, percentuale che, peraltro, pare sia allineata ai cali registrati dalle aziende in molti altri settori. Le quantità ci sono, la cura delle produzioni pure, ma sono i prezzi che mancano, quei prezzi che ci garantivano la sopravvivenza.
Come molte altre categorie, siamo inguaiati anche noi.

Le fotografie appartengono all'archivio dell'ex Istituto Sperimentale per la Floricoltura di Sanremo, ora CRA-FSO.


5 commenti:

gian paolo ha detto...

Precari della floricoltura.

Marlor 58 ha detto...

Per alcuni di voi, come per me, susciterà un po' di nostalgia per un passato che sembra (io mi riferisco alle foto anni 60/70) molto lontano.
Bellissima la foto anni '30, che filari!! .. e che fascia!!
Allora non esistevano insetticidi e per combattere le "beghe di ganöfari" ci si alzava con la lampada ad acetilene in piena notte (quando loro "pranzavano") per scovarle e schiacciarle tra l'indice ed il pollice. Lotta biologica!

Roberta ha detto...

La fatica è tanta e soprattutto mal pagata ma, sono fiduciosa. Credo che chi continuerà a fare questo lavora in futuro verrà premiato e sai perché? Meno materia prima, oggi chi va in campagna fa studiare i figli con l'auspicio che non facciano i contadini e chi vive con il solo l'introito della campagna sono sempre meno. Ciao Pia. Roberta

stefano ha detto...

nel 2004 la multinazionale svizzera per cui lavoravo aveva gìa previsto che nel giro di pochi la floricoltura europea sarebbe finita. il marketing ha anche parametri previsionali matematici e le grandi potenze economiche conoscono bene sia la matematica che il marketing per cui hanno spostato interessi ed investimenti altrove ...il gioco è finito!

Lara ha detto...

Non avrei mai immaginato questo calo del 30% su una coltivazione conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza
Spero che tutto questo migliori al più presto!
Ciao Pia,
Lara