mercoledì 3 marzo 2010

La febbre gialla

Tipico mazzetto di mimosa

Eh sì, quel mazzetto tanto gradito ed apprezzato l'8 marzo da milioni di donne merita un post per svelare quale iter occorre affinché giunga a destinazione.

L'arrivo dalla raccolta

E' la settimana "caliente": nell'arco di pochi giorni e forzando la maturazione a causa del freddo che l'ha ritardata, noi floricoltori siamo in grande affanno per produrre la mimosa destinata alla Giornata della Donna.

Eleonora, la cubana, trasferisce il raccolto in magazzino

Alcune immagini le ho scattate qua e là, tanto tutto il paese (e non solo) è dedito a questa "stressante" produzione: solitamente il lavoro si svolge nell'arco di un mese, quest'anno in soli dieci giorni.

Nel magazzino 

Alé, tutti all'opera: chi sfoglia e prepara i rami di misura, chi confeziona i mazzi da 500 grammi, compito cui è dedita, nella mia famiglia, solitamente mia sorella.

Vecchi instancabili

La lavorazione della mimosa è abbastanza semplice e coinvolge proprio tutti: vecchi, giovani, lavoranti nel pieno delle forze e bambini, che solitamente fanno il "passamano" dei mazzi confezionati per imballarli negli appositi cartoni.
Nicolò osserva quella strana pallina gialla...

Anche Niki partecipa al passamano e, nella pausa, scruta quel soffice fiorellino peloso: "...ma cosa sarà mai questa robina qua..."

Lavorazione a mazzetti da 25 grammi

L'unico ruolo che assolvo è quello del confezionamento dei mazzetti: la mimosa è bella, ma io sono appassionata alla ginestra e, se posso, evito la "febbre gialla", perchè è stressante, massacrante e mi rende nervosa.
Consegna di mimosa a mazzi non incartonata

In effetti lo spettacolo legato a questo periodo è affascinante: riesce a stupire e a colpire anche noi che lo viviamo ogni anno e che, come ho già detto, ci stanca oltre misura.

Consegna nei cartoni da 3 kg

La cooperativa di cui sono socia, ovvero la Nuova Floricoltura, è il polo che commercializza più mimosa del Mercato dei fiori di Sanremo: alcune decine di migliaia di questi cartoni trovano stivaggio in ampi frgoriferi che permettono una perfetta conservazione del prodotto, mantenendo la temperatura tra lo zero e i due gradi.

Elyas e Nicolò in attesa del proprio turno di consegna

Per i bambini tutto è interessante: salire e scendere dall'ape, osservare l'afflusso dei vari soci che conferiscono il loro prodotto, aspettare di porgere i cartoni ai magazzinieri...

Il controllo di qualità: Dario, siamo nelle tue mani!

Di ogni partita conferita, un cartone a caso viene aperto e sottoposto al controllo di qualità: in base al prodotto in esso contenuto si avrà l'attribuzione della qualifica, che ovviamente si risolve in una differenza di prezzo. Quest'anno siamo nell'eccellenza.


A voi...


18 commenti:

Filo ha detto...

Grazie Pia per il gentile dono e per averci illustrato il lavoro pesante che sta dietro alla preparazione di queste effimere,soffici, leggere nuvole gialle.

Fausto ha detto...

Ciao Pia, conosco il lavoro di questi giorni e non ti invidio. Per il libro invece tutto OK, poi ti farò un commento dettagliato per mail dopo l'8 marzo.

gian paolo ha detto...

Bella, la mimosa, ma più che confezionata, sugli alberi.
Ieri era una splendida giornata di luce, qui nel ponente ligure, di quelle che incantarono Monet. Salendo in collina, qua e là, tra il grigio-argenteo degli ulivi, macchie di giallo vivo, alle spalle il mare, sullo sfondo i monti bianchi di neve.

Ilona ha detto...

Ciao Pia!

E' fantastico il tuo blog! soprattutto per chi come me è lontano da Vallebona, almeno cosi' ci fai partecipare un po' al quotidiano vallebonenco. Brava, continua cosi!
Anch'io ne ho confezionata della mimosa in magazzino nei tempi che furono....

Saluti da Ilona

Anonimo ha detto...

Ti stai superando! Sei di una chiarezza e sintesi unica. Per chi poi l'argomento del blog l'ha vissuto nel periodo dell'infanzia ... subentra anche il pathos!

Ciao Pia :) .... e ciove, tanto ormai a l'è in tu magasin o in tu frigo!

raggio ha detto...

ho la malinconia della febbre gialla... quest'anno riposo,è troppo verde, ma mi manca...

raggio ha detto...

dimenticavo: complimenti per la spiegazione e per il post... buona serata, anche se bagnata!

Alberto ha detto...

Vedo con piacere che la neve non l'ha offesa più di tanto e ne sono contento per tutti voi.

pia ha detto...

@Ilona Benvenuta Ilona! Anche tu, come tutti i Valebunenchi che risiedono all'estero, manifesti il piacere del "giretto a casa" leggendo il mio blog: sapessi/ste quanto mi gratifica questa cosa... e siete anche parecchi. Grazie!

Viale Elvio ha detto...

quest'anno io sono dalla parte di chi dopo averle potate, concimate, innaffiate, tagliata l'erba per un paio di volte non ha avuto il piacere di farsi e farci il "mazzo" con questa mimosa.
Ricomincerò nuovamente con potatura etc. etc. sperando nel prossimo anno.....
ciao Pia

Ilona ha detto...

Ciao Pia!

il piacere è tutto mio! meno male che ci pensi tu a tenerci informati e a farci vivere qualche episodio da Valleboncity ;)

Spero che riesco a scendere st'estate.
Buona mimosa a tutti!

Ilona

pia ha detto...

@Raggio, Elvio Non poter raccogliere quanto si è coltivato per un anno intero e per due anni nel caso della ginestra, è decisamente mortificante. Peggio ancora è la NON TUTELA della categoria agricola, visto che dal I gennaio 2010 hanno tolto la Legge sulle calamità naturali.
Vallebona gode di una posizione privilegiata rispetto agli altri paesi, ma 3/4 della produzione della ginestra sono gelati già la notte del 18 dicembre. Siamo "scoperti" e la cosa è gravissima, visto che certi diritti erano già stati conquistati e adesso ce li hanno tolti.

pia ha detto...

Alberto Sì, la neve ha sradicato piante intere e spezzato molti rami, ma la temperatura non è scesa drasticamente tale da danneggiare il fiore. Il danno è stato il ritardo che, per quanto qui a Vallebona si sia potuto raccogliere in parte, in molti altri paesi più interni non sono riusciti a produrne neanche un chilo.

Roberta ha detto...

Ciao Pia, infatti come dici giustamente, Vallebona è situata in una zona previlegiata, sono poche le piante fiorite in val nervia, solo oggi ne ho vista alcune che cercano di fiorire.
Un vero disastro, un altro che si aggiunge alla lunga lista.
Roberta

la signora in rosso ha detto...

sempre molto interessante quello che scrivi. La mimosa dell'8 marzo, quest'anno sarà più gradita, visto il lavoro che c'è dietro.

Elio M. ha detto...

Brava come sempre, ogni volta di più: sai far riemergere emozioni sopite, forse bloccate, in quelli che noi che ci sono cresciuti dentro...
Dom 18 qui a Soldano, come tutti gli anni, c'è MimosArt...

Anonimo ha detto...

Brava Pia

ottimo lavoro e grazie per avere fatto rivivere questo periodo di lavoro duro,ma gratificante

Anonimo ha detto...

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