Trascorro la maggior parte dei pomeriggi nel "magazzino", ovvero il laboratorio per la lavorazione dei fiori, e ascolto sempre Radio Tre della Rai.
La trasmissione che non perdo quasi mai è "Fahrenait, i libri, le idee" e, per fortuna, c'è sempre da scoprire o da imparare qualcosa.
Oggi era ospite lo scrittore Eraldo Affinati (Roma, 1956) ed ha presentato Berlin, il suo ultimo libro.
Dal suo blog, www.sottotomo.com, ho copiato questa descrizione:
"Sette pronomi per sette giorni. Sette modi per raccontare una città incredibile, nata e risorta infinite volte. Chiunque ci sia stato e l’abbia amata troverà qualcosa in cui riconoscerla e riconoscersi. Edoardo Affinati riesce benissimo nel difficile compito di creare percorsi attraverso il tempo e lo spazio che davvero restituiscono l’unicità di una città, fino ai suoi odori. Un insieme composto da tante tessere di puzzle quanti sono i suoi quartieri, i poteri che l’hanno dominata, le persone che qui hanno trovato vita, morte, ispirazione o la semplice quotidianità di un currywurst ben preparato."
La cosa che mi ha colpito è stata la sua dichiarazione di "Berlino città multietnica", dove è già ben visibile la possibile convivenza tra persone dalle più svariate provenienze.
Ho tirato un sospiro di sollievo, mi ha dato la speranza che l'umanità potrà arrivare ad essere "umana".
P.S. Non so evidenziare un link: Alberto mi aveva già dato delle istruzioni, ma non ci sono riuscita ugualmente... Accetto consigli!
La trasmissione che non perdo quasi mai è "Fahrenait, i libri, le idee" e, per fortuna, c'è sempre da scoprire o da imparare qualcosa.
Oggi era ospite lo scrittore Eraldo Affinati (Roma, 1956) ed ha presentato Berlin, il suo ultimo libro.
Dal suo blog, www.sottotomo.com, ho copiato questa descrizione:
"Sette pronomi per sette giorni. Sette modi per raccontare una città incredibile, nata e risorta infinite volte. Chiunque ci sia stato e l’abbia amata troverà qualcosa in cui riconoscerla e riconoscersi. Edoardo Affinati riesce benissimo nel difficile compito di creare percorsi attraverso il tempo e lo spazio che davvero restituiscono l’unicità di una città, fino ai suoi odori. Un insieme composto da tante tessere di puzzle quanti sono i suoi quartieri, i poteri che l’hanno dominata, le persone che qui hanno trovato vita, morte, ispirazione o la semplice quotidianità di un currywurst ben preparato."
La cosa che mi ha colpito è stata la sua dichiarazione di "Berlino città multietnica", dove è già ben visibile la possibile convivenza tra persone dalle più svariate provenienze.
Ho tirato un sospiro di sollievo, mi ha dato la speranza che l'umanità potrà arrivare ad essere "umana".
P.S. Non so evidenziare un link: Alberto mi aveva già dato delle istruzioni, ma non ci sono riuscita ugualmente... Accetto consigli!