domenica 22 marzo 2009

Levante e Ponente

Ieri sera sono andata a teatro.
Ho visto "Storia della meraviglia" di e con Maurizio Maggiani e Giampiero Alloisio.
L'argomento trattato è il ritrovare lo stupore nelle cose più semplici, il dare anima alla bellezza, il rendersi conto che i futuri sognati dagli antenati sono diventati la Storia nella quale si riesce a riconoscere se stessi.
Mi è piaciuto, mi piace ciò che mi riporta a me stessa, che mi scrolla da questa apatia senza arte nè parte nella quale spesso mi ritrovo a vivere.
In particolare mi ha colpito il raffronto, peraltro indiretto, tra Levante e Ponente ligure: non ci conosciamo. Al di là delle cittadine costiere, spesso nominate e risapute o nelle quali almeno una volta è capitato di andare, è misconosciuta la conoscenza reciproca dell'entroterra.
Si diceva che in fondo "tendiamo" sia da un alto che dall'altro al "genovesismo": una volta raggiunta Genova si è arrivati allo scopo. Pare che Montale non sia mai andato oltre il capoluogo verso Ponente e che considerasse Genova "lo scoglio" tra le due parti
E' così. Siamo due mondi vicini, ma lontani; consapevolmente liguri, ma divisi come se ci fosse un fiume senza ponti; "ci sappiamo", ma ognuno rimane dal suo lato.
Anche nelle altre regioni si vivono queste distanze?


10 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, anche da me. Tra nord è sud della mia regione fanno fatica a capirsi se si parlano in dialetto.

Alberto ha detto...

Noi di Ponente non siamo quasi nemmeno parenti di quelli del Levante. Altra storia alle spalle. Siamo più parenti, per contiguità geografica, con quelli del basso Piemonte.

A teatro dove?

coscienza critica ha detto...

Ho vissuto parecchie realtà. Più o meno il risultato è lo stesso che descrivi tu. Penso sia dovuto al senso di individualismo urbano -oltre che personale- che è andato maturando con l'industrializzazione del Paese. Forse, ancora negli anni '50 si poteva trovare un stretta relazione tra città vicine; gli scambi commerciali tra le città erano più frequenti e i supermercati, in Italia, non erano ancora nati.

Unknown ha detto...

Levante e Ponente con un entroterra ignoto. Ci sono interi territori dell Sicilia interna completamente inesplorati dagli altri siculi dal punto di vista delle usanze, riti e culture.
Però, se sono stati dati i nomi di Levante e di Ponente, quella parte di territorio che sta nel mezzo come lo chiamerebbero i liguri?

Silvano Bottaro ha detto...

Dalle mie parti questi "due mondi vicini, ma lontani", esistono con Venezia e la Terraferma.
I "vecchi" veneziani, (anche per essere vissuti solo et sempre in quest'isola) considerano tutto "quello" che c'è al di la del ponte (quello della libertà che conduce nella terraferma) tutta campagna. Chiamano "noi" (ora un pò meno) della terraferma "campagnoli" e non in termini molto simpatici, anzi tutt'altro.

pia ha detto...

Riverinflood
Beh, i Liguri tra Levante e Ponente di un territorio ad arco, parlano di "Genova" dato che il capoluogo è proprio al centro dei due lati.
Dopo aver pubblicato il post, mi sono subito resa conto che in ogni regione ci sono parti completamente sconosciute le une alla altre: le vostre risposte ne sono la conferma.

pia ha detto...

@ Alberto
All'Anglicana.
E così oggi siamo andati dai Druidi, con Elio Gian Paolo e company.
Ho conosciuto René e visto la sua giga-scultura, che mi ha entusiasmato.
Una bella domenica davvero e una giornata splendida.
C'eri anche tu, naturalmente.

Roberta ha detto...

Da Brianzola arcorese, potrei dire che mi sentivo diversa da ogni altro proveniente da un'altra località lombarda, proprio nelle abitudini e nel modo di pensare.....da ligure dell'entroterra ponentino, non faccio testo!
Ciao pia, buona serata, roberta.

Ino ha detto...

Io ponentino di "lì" devo
dire che mi trovo altretanto bene
con i levantini della zona di Spezia, Sesta Godano e dintorni.
Quando mi capita di essere da quelle parti...mi sento a casa.
Salù

Annarita ha detto...

Anche nelle altre regioni si vivono queste distanze?

Direi di sì, in base alla mia esperienza.

Vivo in Emilia Romagna dove qualche anno fa fu indetto una sorta di referendum locale per la scissione dell'Emilia dalla Romagna.

Per fortuna che ne è scaturito un nulla di fatto.