Franco Battiato, già negli anni Settanta, in una sua canzone diceva che "l'evoluzione sociale non serve al popolo se non è preceduta da un evoluzione di pensiero."
Considerando il termine "popolo" in senso lato, ossia comprensivo di tutti gli individui, direi che c'è molta attinenza tra quell'affermazione e lo stato delle cose.
La questione, poi, assume una certa gravità quando proprio coloro che detengono i vari poteri ne sono un'indiscussa testimonianza: stiamo vivendo situazioni che ci fanno pensare a ciò che è accaduto tragicamente nella storia più recente e anche retrocedendo ulteriormente le cose non cambiano.
E' fuori discussione il fatto che la modernità, dotata di tutte le sue conquiste, sia da approvare , ma che la concezione del modo di pensare sia così retrogada è davvero inquietante.
Credo che questa consapevolezza sia causa di disagio per coloro che la detengono, perchè avvertono un'impotenza nel farla valere e vivono la preoccupazione di dove l'ignoranza possa portare.
Ci siamo dentro fino al collo, non vi pare?
Considerando il termine "popolo" in senso lato, ossia comprensivo di tutti gli individui, direi che c'è molta attinenza tra quell'affermazione e lo stato delle cose.
La questione, poi, assume una certa gravità quando proprio coloro che detengono i vari poteri ne sono un'indiscussa testimonianza: stiamo vivendo situazioni che ci fanno pensare a ciò che è accaduto tragicamente nella storia più recente e anche retrocedendo ulteriormente le cose non cambiano.
E' fuori discussione il fatto che la modernità, dotata di tutte le sue conquiste, sia da approvare , ma che la concezione del modo di pensare sia così retrogada è davvero inquietante.
Credo che questa consapevolezza sia causa di disagio per coloro che la detengono, perchè avvertono un'impotenza nel farla valere e vivono la preoccupazione di dove l'ignoranza possa portare.
Ci siamo dentro fino al collo, non vi pare?
3 commenti:
In senso "lato", quindi strettamente politico il popolo non è comprensivo di tutti gli individui, ma lo è la "popolazione" che sì, li contiene tutti. Il concetto di "popolo" è molto più ristretto, invece, è comprende, operai, casalinghe, studenti, donne e tutte quelle tipologie umane tra le più deboli. La popolazione in quanto comprensiva anche di chi detiene i POTERI, non prende coscienza di una oppressione; ne è sensibile il popolo che è consapevole come soggetto debole di questo processo sociale negativo o contrario: quindi non tutti hanno in mente di cambiare le cose del mondo; soltanto gli oppressi o chi non è soddisfatto spesso della gestione sociale, per esempio, della cosa pubblica, o di un problema più personale, ha il dovere di tentare di cambiare le cose che gli rendono l'esistenza aspra e difficile. E immerso fino e oltre il collo vi è soltanto il popolo.
Questo post potrebbe allacciarsi a qualche altro tuo, precedente (ricordo quello in cui si parlava di decadimento dello stile e io rispondevo scrivendo quasi un post). La realtà è proprio quella che descrivi tu e, in sostanza, non ci può essere progresso tecnologico e scientifico, senza un progresso culturale e di pensiero alla base. Ed è sbagliato pensare che la tecnica e la scienza aiutino la crescita culturale e individuale. Anzi, è il contrario, come diceva Marx e, prima di lui, William Morris.
Battiato insisteva molto - come tanti altri- sulla differenza tra progresso e sviluppo.
Entrambi considerati - a torto - facce della medesima medaglia. Invece, sono asimmetrici.
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