domenica 21 dicembre 2008

Il fior d'arancio amaro

Questi splendidi fiori di arancio amaro, che sbocciano nel mese di maggio, sono il tema del calendario che l'Associazione culturale "A Cria" di Vallebona pubblica ogni anno e che è giunto alla sua XI edizione.
A sciura de sitrùn o fior d'arancio amaro o bigaradier per dirlo alla francese, è stata la prima coltivazione floricola del paese, sorta verso la prima metà dell'Ottocento e durata più di un secolo; anche in Francia, nei dintorni di Grasse, era molto diffusa e ancora oggi ci sono aziende che la producono.
Dalla distillazione dei fiori si ottiene l'essenza, usata in profumeria, liquoreria, pasticceria e farmacia; la coltivazione è cessata quando l'industria ha iniziato a produrre quella di sintesi.
L'essenza di fior d'arancio è meglio conosciuta come Nerolì, nome derivante dalla duchessa di origini francesi Anna Maria Orsini, principessa di Nerola, nel Lazio, che adorava questo profumo.
Il calendario è realizzato grazie alla collaborazione della popolazione: si comunica per tempo il "tema", invitando le persone a far pervenire all'Associazione le loro foto, così da poter assemblare una sorta di album fotografico collettivo.
Con questa edizione la "raccolta fotografica" ha raggiunto già una considerevole portata: si possono ormai contare circa 500 foto, redistribuite su undici calendari gelosamente conservati da ogni famiglia.
La domenica che precede il Natale "esce" il calendario e molte persone non mancano l'appuntamento. Soddisfacente è l'interesse che dimostrano i giovani e, visto l'uso del dialetto nelle didascalie, molti bambini, ai quali si parla comunemente in italiano, imparano dei termini proprio osservando quel documento appeso alle pareti delle loro case...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

bouscìe e aiga de sitrùn che boneeeeeeeeeee

pia ha detto...

belfagor
ce n'erano tante, oggi, in piazza...

Roberta ha detto...

Che bella iniziativa, non la conoscevo.
Ciao pia.

Anonimo ha detto...

Ho un'amica che fa delle "castagnole" squisite aromatizzate con liquore di fiori d'arancio.
Non ho mai saputo perchè nel bouquet della sposa si usa mettere fiori d'arancio! Ciao pia.

Alberto ha detto...

Una bella pianta che fa i frutti ma di cui si usa solo i fiori. Sarebbe bello un foto antica della raccolta. Sono curioso di vedere il calendario di cui tu sei l'inventrice a l'animatrice, sempre bello e interessante, anche per il dialetto. Ogni anno una storia nuova.

Cari auguri di buone feste. Ci vediamo.

pia ha detto...

@alberto
Quest'anno il calendario, oltre alle foto, ha un aparte che racconta la storia della coltivazione, distrubuita in una decina di righe, in media, per ogni mese.
Ci ho lavorato parecchio, ma sono rimasta un pò delusa della stampa: mi hanno sbagliato colore e non da il risultato che mi aspettavo.
Sì, il calendario de "A Cria" sta dventando un mega album della vita di Vallebona: credo che siano già state pubblicate circa 500 foto in undici edizioni...
Domenica te lo salgo e te lo lascio da Piombo, se non ti vedo.
Tra l'altro la grafica della parte scritta riporta imprecisoni che nel mio testo non c'erano: mah!