"Ma che bei fiori...
Portare i bambini in campagna è uno spasso, soprattutto se sono nati e vivono nelle grandi città. C'è tutto da scoprire, ma la loro spontaneità nei confronti dell'ambiente naturale è qualcosa che ci ricorda quanto la natura sia la nostra vera madre.
...voglio andare a vederli più da vicino...
Clarissa è attratta dal bel colore dei maggi, vuole esplorarli da vicino e si impegna seriamente nell'impresa: senza chiedere aiuto a nessuno, si addentra in quella che per lei è "quasi" una foresta e inizia la sua avventura...
...accidenti, non pensavo fosse così complicato...
Quando si ritrova nel bel mezzo della "foresta" constata la situazione e magari pensa di essersi infilata in qualche strano imbroglio, ma tant'é, ormai bisogna andare fino in fondo.
...però ce l'ho fatta! Che meraviglia!"
Ed ecco che finalmente ha raggiunto il suo scopo: si china sorridendo e cerca di cogliere quei calici colorati per raggiungere i quali ha dovuto fare anche una certa fatica: all'alba dei suoi 16 mesi non è mica stata un'impresa semplice!
Gladiolus italicus - i maggi
In dialetto li chiamiamo maggi, ma trattasi di gladiolus italicus o gladiolo dei
campi ed è una specie spontanea diffusa nella zona mediterranea, principalmente al
centro e al sud: naturalmente la
Liguria , che ha lo stesso clima, beneficia della presenza di
questi fiori, che immancabilmente fioriscono nel mese di maggio. Crescono nei campi
coltivati, oliveti e terreni erbosi, pendii rocciosi, fino a 700 m. di
altitudine: un tempo erano molto comuni, ma oggigiorno sono sempre più rari a
causa delle lavorazioni profonde del terreno e per l’utilizzo di diserbanti.
I maggi hanno foglie strette e lanceolate, possono raggiungere un’altezza di 70-100 cm e i fiori sono color rosa porpora intenso con venature più chiare.
Il gladiolus italicus può essere confuso
con il gladiolus communis: il nome
deriva dal latino e sta a significare piccola spada, con riferimento alla forma
delle foglie; il nome popolare più diffuso è infatti spadacciola. Ovviamente l’aggettivo italicus sta a indicare la zona di maggior distribuzione.
Se non era per l'interesse dimostrato da Clarissa per i maggi, passava ancora un pò di tempo prima di riflettere su qual era il nome botanico di questo fiore. Una piccola ricerca ha risolto l'enigma e avvalorato il fatto che anche dai bambini c'è sempre da imparare...