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lunedì 26 settembre 2011

Mendatica, la transumanza


Questa me la sono persa, ma l'amico Gian Paolo mi ha fornito le fotografie affinché dedicassi un post a questo evento, vista anche l'assenza di Alberto Cane che solitamente è partecipe alla transumanza di Mendatica, nell'entroterra di Imperia. Ho scelto molte foto, perché erano belle e significative. Magari mi limiterò nelle descrizioni, anche perché le immagini parlano da sole.

"Arrivano!"

I ragazzi hanno delle grosse conchiglie di mare in mano; soffiandovi dentro emettono un suono attinente all'arrivo delle mandrie. Se così non è, mi aspetto precisazioni tramite i commenti.

Il passo di questo pastore mi ha colmato.

Ecco che arriva il fiume di capre e pecore...

...splendide...

...e belle anche le mucche!
Si torna a casa dall'alpeggio.

U ciapuné (il maniscalco)

Da contorno all'evento si incontrano figure che rievocano l'indotto della pastorizia. U ciapuné c'era in tutti i paesi; era, per così dire, il "gommista", dato che provvedeva a rinnovare i ciapùi, ovvero i ferri, agli zoccoli dei cavalli, dei muli e degli asini, autentici mezzi di trasporto del tempo che fu.

Forgia a caldo del ciapùn...

...vistosa fumata per l'apposizione allo zoccolo...

...ed infine inchiodatura per fissarlo.

Contrada della coscia

Gian Paolo ha la mania delle foto strane e non ha perso l'occasione per procacciarsi anche questa: che fosse un quartiere-bordello? La prossima volta che si va a Mendatica, penso sia doveroso chiedere chiarimenti...

Donne che cardano e filano la lana: meravigliose.

Pasta molle di pane

Con questo impasto si ottiene il pane fritto. E' sicuramente un alimento povero che, visto i tempi che corrono, è opportuno sapere che esiste: anche in tempi di magra ci sono accettabili e possibili soluzioni. La lievitazione avviene grazie alla pasta madre.

Preparazione dei pezzetti...

...cottura in abbondante olio...

...risultato finale.

A proposito di olio: era considerato un medicinale ed era usato con assoluta parsimonia, prelevandolo dalla bottiglia con u truncu (pezzetto di ramo di legno) e quindi fatto gocciolare.

Questa meravigliosa contadina mostra gli attrezzi per fare il formaggio:

ecco la prima lavorazione...

...poi viene mostrata la rajòra (tela di canapa)...

...con la quale si strizza la massa cacina...

...per poi mostrarla con umile fierezza.


Nulla di meglio poteva concludere il post che questa toccante frase di Cesare Pavese.
Un bel grazie a Gian Paolo e a Mendatica.



domenica 23 agosto 2009

Da Barbara, a Rezzo

Candido e Barbara, la pastora

Nonostante il post di Alberto, vale la pena dedicare ancora un pò di spazio a Barbara, la pastora, e alla sua storia.
In questa foto è con Candido, un personaggio assai ricorrente nella vita agro-pastorale, soprattutto in passato. Spesso, senza nulla chiedere e senza nulla essere richiesto, queste figure si affiancano spontaneamente alla vita di altre persone dando un aiuto e una condivisione delle fatiche non indifferente.
L'intraprendenza femminile, talvolta un pò audace come nel caso di Barbara, riscontra in questa sorta di "angelo" quel sostegno e quella protezione così fuori dal comune...

Brùs o Bruce?

Soltanto nel momento in cui dovevo scrivere il suo nome, sono stata assalita dal dubbio: Brùs o Bruce? Essendo il cane di una produttrice di formaggi, istintivamente avevo visualizzato il nome Brùs, che nel vicino Piemonte e forse anche in alcune località montane liguri indica un particolare tipo di formaggio... Sicuramente è una mia illogica associazione di idee che ha prodotto il dubbio: il cane, peraltro molto buono, penso si chiami tranquillamente Bruce, come alcuni rinomati umani, tipo Springsteen o Willis.

Formaggio caprino "primo sale" aromatizzato al ginepro e spezie

Ecco uno dei tanti elaborati di Barbara: il primo sale aromatizzato, ovvero un delicato formaggio che rispecchia le principali caratteristiche del formaggio caprino, ovvero la leggerezza e la poca presenza di grassi. Naturalmente gli aromi e le spezie vengono rigorosamente raccolte nel bosco di Rezzo, così famoso per i suoi faggi.

Olio extravergine di oliva di Paolo Veziano
e prodotti dell'orto di Alberto e di Paolo


All'ombra dell'albero (di cui al mio precedente post) abbiamo quindi pranzato con il formaggio di Barbara e gli ortaggi della foto, ovvero con alimenti autoprodotti, riassoporando la semplicità e la bontà tipiche di un tempo che fu...

Il Pane di Triora

A Triora, paese famoso per le Streghe, si produce un pane tipico che è possibile trovare in buona parte della Liguria di Ponente e che si è perfettamente accompagnato al nostro menù.
Insomma, non cia siamo fatti mancare niente, tanto meno la convivialità tra di noi...
Una bella giornata davvero, di cui non si può fare a meno di riconoscere il merito a Barbara, perchè grazie alla sua scelta si può beneficiare di questo salutare ritorno alle origini.
Beneficio di cui non godiamo solo noi, ma le numerose persone che giornalmente si recano sul posto per acquistare i suoi formaggi: brava Barbara e grazie!