Visualizzazione post con etichetta rovi natura selvaggia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rovi natura selvaggia. Mostra tutti i post

giovedì 23 luglio 2009

Rovi e more

Tra i tanti motivi che rendono selvaggia la Liguria vanno annoverati i rovi, quelli veri, spinosi, invasivi, ma portatori al contempo di buonissime more.

Quando l'abbandono ha la meglio, avvolgono ciò che incontrano: in questa foto hanno completamente neutralizzato una pianta di olivo. Tuttavia, secondo il teorema del carissimo amico, nonchè storico Paolo Veziano, svolgono una funzione di "protettori del territorio", in quanto non distruggono ciò che ricoprono, anzi... Una volta tagliati, ci si accorge che hanno salvato i muri a secco dalle piogge torrenziali, proteggono gli animali, le sementi più svariate che nel coltivato trovano la loro fine per via dei diserbanti e via dicendo.

Non tutte le more sono di facile accesso: a volte ce ne sono di quelle troppo in alto o comunque imprendibili vista la spinosità e l'inospitalità della pianta. Naturalmente, quelle che erano a portata di mano, una volta fotografate, embè, me le sono mangiate!

Quest'anno c'è una produzione molto abbandonante. Peccato che, negli ultimi anni, una new entry nel mondo dei parassiti, ovvero la metcalfa, stia creando ingenti danni: stando per molto tempo appollaiata sui grappoli di more, secerne una muffa-melassa bianca che rovina i frutti e da loro un gusto pessimo.
Anche l'arguto rovo ha ceduto il passo ai mali dei tempi moderni.

(Cliccando sulla foto in alto, si può notare sul rametto in basso il danno provcato dalla metcalfa)