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martedì 28 gennaio 2020

Regionali in Emilia Romagna 2020


Sono contenta che abbia vinto Bonaccini e soprattutto sono contenta del risultato di Bibbiano e del Pilastro. Sono mezza ligure e mezza emiliana e in qualche modo quel sangue lo conosco, anche se ho sempre vissuto in Liguria. L'Emilia Romagna è sempre stata considerata un "fiore all'occhiello", ma lo si diceva occasionalmente, non era un esempio da mettere in evidenza con continuità. Questo perché è nata e cresciuta dai principi del Partito Comunista Italiano, dal PCI, e ciò dava fastidio, ma essa ha sempre perseverato, in silenzio, con la sua socialità all'ordine del giorno, in un sistema capitalista destinato ad espropriarla piano piano dei suoi valori fondanti. I mutamenti in atto in questo mondo allo sbando l'hanno più volte minata e contaminata, e le elezioni di ieri sono state il più grosso rischio che ha corso, laddove la buona amministrazione si è dovuta misurare con la più istintuale delle propagande. Tuttavia buon sangue non mente ed il risveglio, il richiamo che 4 ragazzi in una notte sono riusciti a mettere in atto ha riportato la bussola nella giusta direzione. Sarà sempre tutto più difficile, a questo mondo, ma aver ritrovato concretamente L'IDEALE è stato un soffio di vita e di speranza. Grazie, grazie davvero, ci voleva.


giovedì 1 novembre 2018

Un articolo da salvare


Yanis Varoufakis e Bernie Sanders:  
“Sconfiggere la follia delle nuove destre è possibile”

La nostra epoca sarà ricordata per la marcia trionfale di una destra capace di unificarsi a livello mondiale in una vera e propria Internazionale nazionalista emersa dal pozzo nero del capitalismo finanziario. Allo stesso tempo, però, potrebbe, invece, essere celebrata come il tempo di una grande risposta umana a questa follia. Ciò dipende dalla volontà e dall’impegno dei progressisti negli Stati Uniti, nell’Unione europea, nel Regno Unito e in paesi come il Messico, l’India e il Sudafrica, di forgiare una nuova Internazionale dei Progressisti.
Il nostro compito non è senza precedenti. I fascisti non sono andati al potere, nel periodo tra le due guerre mondiali, promettendo violenze, guerre o campi di concentramento. No. Arrivarono al potere rivolgendosi a tanta brava gente che, spaventata e immiserita da una durissima crisi economica, era stata sino ad allora trattata come merce che aveva perso il proprio valore di mercato.
Invece di trattare questa gente come dei miserabili, i fascisti la guardarono negli occhi e giurarono di ridargli dignità, offrirono la loro amicizia, dettero a questa gente la sensazione di far parte di un grande ideale, la aiutarono a pensarsi qualcosa in più che meri consumatori.
Quell’iniezione di autostima era accompagnata da avvertimenti contro lo “straniero” in agguato che minacciava la loro rinata speranza. La politica di “noi contro loro” prese il sopravvento, scolorita dalle caratteristiche della classe sociale e definita unicamente in termini di identità. Il timore di perdere il proprio status si trasformò in tolleranza nei confronti delle violazioni dei diritti umani prima contro i sospetti “altri” e poi contro qualsiasi forma di dissenso.
Non è forse questo il modo in cui Donald Trump ha prima conquistato la Casa Bianca e ora sta vincendo la guerra discorsiva contro l’establishment del Partito Democratico? Non è questo che ricorda l’improvviso apprezzamento da parte dei Conservatori a favore della Brexit di un servizio sanitario nazionale che avevano affamato per decenni, o l’energico abbraccio della democrazia che invece il thatcherismo aveva subordinato alla logica delle forze del mercato? Non sono questi i modi dei governi di estrema destra in Austria, Ungheria e Polonia, o dei nazisti di Alba Dorata in Grecia e, più acutamente, di Matteo Salvini, l’uomo forte che guida il nuovo governo italiano? Ovunque guardiamo oggi, assistiamo a manifestazioni di rinascita di un’ambiziosa Internazionale Nazionalista, con caratteristiche che non avevamo più visto dagli anni ’30.Mentre ciò accade tutte le altre forze si comportano come se avessero un debole per il ripetere ogni errore della Repubblica di Weimar.
Ma basta con la diagnosi.
La domanda pertinente ora è: cosa dobbiamo fare? Un’alleanza tattica con l’establishment attuale a livello mondiale è fuori questione. Tony Blair, Hilary Clinton, l’establishment socialdemocratico dell’Europa continentale sono troppo compromessi dai loro legami monetari con un degenerato capitalismo finanziario e con le sue ideologie. Per decenni hanno fatto affidamento sul populismo del libero mercato: la falsa promessa che tutti noi potessimo star meglio a patto che ci sottomettessimo alla mercificazione di ogni cosa, noi compresi. Ci hanno fatto credere in una scala mobile sociale senza fine che ci avrebbe portati ai vertici della soddisfazione del consumatore, ma essa non esiste.

Il 1929 della nostra generazione, avvenuto nel 2008, con la crisi dei subprime, ha infranto questa illusione. L’establishment ha continuato come se fosse possibile riparare le cose attraverso una combinazione di austerità per i molti, socialismo per pochissimi e autoritarismo tutt’intorno. Nel frattempo, l’Internazionale Nazionalista ha cominciato a vincere, alimentata dal crescente malcontento.
Per contrastare questo stato di cose, i progressisti devono specificare molto chiaramente le cause e la natura del malcontento e dell’infelicità del popolo: l’intensa guerra di classe dell’oligarchia globale contro il precariato in rapida crescita, contro ciò che resta del proletariato occidentale e, in generale, contro i cittadini più deboli.
Quindi, dobbiamo dimostrare che l’unico modo in cui i molti possono riprendere il controllo delle loro vite, delle loro comunità, delle loro città e dei loro paesi è coordinando le nostre lotte lungo l’asse di un New Deal internazionalista. Mentre non va più permesso al capitale finanziario globalizzato di distruggere le nostre società, dobbiamo spiegare che nessun paese è un’isola. Proprio come il cambiamento climatico richiede sia un’azione locale che una internazionale, così la lotta alla povertà, al debito privato e ai banchieri disonesti. Per illustrare che le guerre commerciali e dei dazi non sono il modo migliore per proteggere i nostri lavoratori, dal momento che arricchiscono principalmente le oligarchie locali, dobbiamo fare una campagna per accordi commerciali che impegnino i governi dei paesi più poveri a legiferare salari minimi per i loro lavoratori e garantire posti di lavoro a livello locale. In questo modo le comunità possono essere rianimate in paesi ricchi e poveri contemporaneamente.
Ancora più ambiziosamente, la nostra Internazionale Progressista deve proporre una International Monetary Clearing Union, del tipo suggerito da John Maynard Keynes durante la conferenza di Bretton Woods nel 1944, includendo restrizioni ben precise sui movimenti di capitale. Riequilibrando salari, commercio e finanza su scala globale, la migrazione involontaria e la disoccupazione involontaria diminuiranno, ponendo fine al panico morale intorno al diritto umano di muoversi liberamente nel mondo.
E chi sta cercando di mettere insieme questa Internazionale Progressista disperatamente necessaria? Fortunatamente, non mancano potenziali iniziatori: la “rivoluzione politica” di Bernie Sanders negli Stati Uniti, il partito laburista di Jeremy Corbyn, il nostro Movimento Democrazia in Europa, il presidente eletto del Messico, gli elementi progressisti dell’African National Congress, i vari movimenti che combattono contro bigottismo e austerità in India.
Cominciamo noi oggi. Altri ci seguiranno nel momento in cui l’odio e la rabbia cederanno il passo a nuove e più umane speranze.
Yanis Varoufakis

RISPOSTA DI BERNIE SANDERS

Yanis Varoufakis ha perfettamente ragione. In un’epoca di massicce disparità globali, disuguaglianze di reddito, oligarchia, autoritarismo e militarismo in aumento, abbiamo bisogno di un movimento progressista internazionale per contrastare queste minacce. Non è accettabile che l’1% che sta in alto della popolazione mondiale possieda più ricchezza del 99% in basso, che le multinazionali e i ricchi accumulino oltre 21 trilioni dollari in conti bancari offshore per evitare di pagare la loro giusta quota di tasse e che l’industria del combustibile fossile continui a distruggere il pianeta perché i paesi non sono in grado di cooperare efficacemente per combattere il cambiamento climatico.
Mentre i ricchi diventano molto più ricchi, le persone in tutto il mondo lavorano più ore per salari stagnanti e temono per il futuro dei loro figli. Le destre più estreme sfruttano queste ansie economiche, creando capri espiatori che mettono un gruppo sociale contro un altro.
La soluzione, come sottolinea Varoufakis, è un’agenda progressista internazionale che riunisca i lavoratori e i cittadini di tutto il mondo attorno a una visione di prosperità condivisa, sicurezza e dignità per tutte e tutti. Il destino del mondo è in gioco. Andiamo avanti insieme ora!

BY  · SET 15, 2018


mercoledì 27 novembre 2013

Il contagio è finito?

Immagine simbolica del disturbo bipolare

Se il contagio, come la peste, la tbc, la spagnola, l'aids e quant'altro, ha fatto vittime a iosa nella storia dell'umanità, non è stato da meno quel virus del disturbo bipolare, il cosiddetto Berlusconismo, che in questi ultimi vent'anni ha infettato milioni di italiani.
Anche se su questo punto non si è speso più di tanto in termini di discussione, era evidente che tutto quello che è stato definito "populismo", "grande leader", "grande comunicatore" altro non era che un esprimersi squilibrato, alimentato da picchi maniacali e tecniche neuro-linguistiche usate nel peggiore dei modi.
Mentre lui cavalcava l'onda "disturbata", altri (anzi: troppi) si sono lasciati imbonire: l'ignoranza ha galoppato, l'etica si è dissolta e questa nazione ha vissuto uno dei periodi più oscuri della sua storia. 
Da dire ce ne sarebbe per sempre. In questo momento stanno votando al Senato la decadenza di Berlusconi e adesso chissà quanto tempo occorrerà affinché i contagiati si risanino.
Risultato: 192 sì, 112 no e 2 astenuti. E' fuori dal Senato anche se "fuori" lo è da sempre.
Per quel che mi riguarda, questa giornata andrebbe annoverata tra le Feste Nazionali: un'altra Liberazione.

venerdì 18 novembre 2011

Alla meno peggio


"Un governo di onesti professori borghesi, quasi tutti cattolici, quasi tutti ricchi, guidato da un onesto professore borghese, cattolico e ricco. (In pratica: un governo Prodi, però libero dal ricatto bilaterale di Mastella e di Bertinotti). Ognuno è libero di trarne le conclusioni che crede, e ovviamente ogni critica, in questo clima di unanime consenso, sarà la benvenuta. Ma date retta, prima di aprire il rubinetto dei vostri dubbi fate come ho fatto io ieri, subito dopo avere letto la lista dei ministri: cercate in rete il video "Meno male che Silvio c'è", dura neanche due minuti ma è un sunto fantastico della catastrofe antropologica dalla quale (forse) siamo appena sortiti. Rivederlo e sentirsi miracolati, guariti dalla peste, redenti dalla dannazione è tutt'uno. Il grigio-banca del governo Monti sembra un antidoto alla pacchianeria sgargiante che ci ha sommersi, incanagliti, instupiditi per tanti di quegli anni che quando vediamo passare in televisione, tra gli stucchi di Palazzo, una faccia normale, una persona noiosa, sbarriamo gli occhi per l'incredulità. Per ogni ministro nominato, fate così: cercate di ricordarvi chi era il suo predecessore. Vedrete che in nove casi su dieci il passo in avanti è stato grandioso. A prescindere."

L'amaca di Michele Serra - La Repubblica del 17 novembre 2011


giovedì 16 giugno 2011

Governo ladro

Vigna e casolare in Liguria

Prendere per il culo un popolo così come l'ha fatto questo attuale premier e la sua corte penso non sia mai accaduto nella storia dell'Italia. Guadagnare consensi sulla propaganda e per giunta falsa credo siano secondi soltanto a Goebbels, il braccio destro di Hitler.
Falsa, ad esempio, per quanto riguarda l'ICI, in scadenza oggi.
Con la trovata dell'abolizione di questa tassa sulla prima casa si sono inventati l'accatastamento all'urbano di qualsiasi fabbricato di proprietà di una persona fisica. Chi vive nei paesi e nelle campagne liguri ha quindi dovuto procedere alla voltura catastale di tali "beni", il più delle volte consistenti in stalle (stagi) e cantine (fundi) per la maggior parte di loro in disuso nel centro abitato e di casolari (casùi) nelle campagne, tipo quello raffigurato nella foto, che rappresenta una via di mezzo tra quelli ristrutturati e quelli di cui restano i perimetri perché sono completamente sfondati.
Una gogna: in campagna si guadagna sempre meno, l'incertezza è massima, far eseguire l'accatastamento da un tecnico costa non meno di 700-800 euro per particella e su quella, OGNI ANNO, si dovrà pagare l'ICI. Inoltre, quei perimetri di cui sopra, non si possono non dichiarare, perché sono il minimo di garanzia di fabbricato di quel terreno, che di solito permette ben poche possibilità di ampliamento.
Postilla: se non si procede entro i termini di legge all'accatastamento, interviene d'ufficio l'Agenzia delle entrate e allora sono dolori ancora maggiori.
Si vergognino, questa classe dirigente tutta laccata e piena di privilegi, si vergognino ed osservino nella foto da quale sudore vanno ad attingere l'introito dei bilanci comunali.


lunedì 13 giugno 2011

Definitivo


Benedetta democrazia.


venerdì 10 giugno 2011

Tempo di sintesi












copertina economist berlusconi
"L'uomo che si è fottuto un intero paese"

C'era di che dilungarsi, ma tutto ha un limite.


lunedì 30 maggio 2011

Elezioni

30 maggio 2011


Liberazione

di Milano

dalla Casta


martedì 17 maggio 2011

In questo modo

Schede elettorali

Molto democraticamente, questa tornata elettorale ha risposto con il suo più naturale strumento, ossia il voto, alla necessità di voltare pagina al corso della storia. Non è che un inizio, ma è già un grande segno, peraltro molto atteso.
Senza bombe, senza spari, senza morti, ma semplicemente con il voto.
Forse qualcuno si sarà sentito spesso e volentieri inetto, incapace di "fare qualcosa". Forse non c'era altro da fare che "resistere", nell'attesa che i tempi fossero maturi e i più capissero in quale stato delle cose si versa realmente.
Tant'è. Oggi Milano ha urlato forte e quando Milano urla la sentono in tutta Italia.


sabato 14 maggio 2011

Pessimi soggetti


L'oggetto della prima pagina odierna di Libero è la perfetta rappresentazione dei soggetti che lo dirigono, che nel nostro dialetto si definiscono, al singolare, marìu sugétu (pessima persona).
Benchè il vernacolo spesso sia più significativo della lingua madre nel rendere l'idea, in questo caso lo ritengo non sufficientemente incisivo.
Siamo oltre lo schifo.


mercoledì 8 luglio 2009

Battiato per il G8

APPARENZA E REALTA'

Atomi eterni
inalterabili e senza causa
Wer die Natur retten will, wird sie verlieren
kein schüler zu sein und kein Meister zu können.
Ihr blaues blut.
Den sie noch mit der realität
Über ruinen

Soviel Schein, soviel sein
apparenza e realtà.
Soviel Schein, soviel sein

Tempi tumultuosi e quindi resto confinato nella mia stanza
immobilizzato da così tanta lontananza al mondo
mi sento estraneo.

Wer die Natur retten will, wird sie verlieren
kein schüler zu sein und kein Meister zu können.
Soviel Schein, soviel sein
Apparenza e realtà
Soviel Schein, soviel sein

Apparenza e realtà


Non ho trovato la traduzione e non conosco il tedesco, ma le poche frasi in italiano e la conoscenza di Battiato sono sufficienti per avere un'idea del contenuto.
Se qualcuno sa tradurre, gradirei molto...