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mercoledì 26 giugno 2013

Potature degli alberi

Mentone, Francia

Che la flora mi appassioni più della fauna è un dato di fatto: il mio sguardo è sempre attratto dalle piante in ogni stagione e, in particolare, quando sono soggette alla potatura. Devo ammettere che i Francesi sono sempre all'altezza del compito: difficilmente mi capita di vedere dei lavori eseguiti malamente.


Anche le rifiniture sono curate in modo ineccepibile: ogni taglio interno alla pianta o sul tronco è eseguito con precisione, anche se al nuovo germogliare si ripresenteranno ciuffi di polloni che a loro volta verranno tolti alla potatura successiva.


Le piante così ben ripulite e arieggiate mostrano il meglio di sé anche quando sono "nude" e "capitozzate", ma questo altro non è che il preludio ad una nuova vegetazione sana e florida.

Tamerici in via Tacito, Ventimiglia

Ecco invece di che cosa siamo capaci noi Italiani: i polloni delle tamerici non hanno di certo avuto lo stesso raffinato e competente trattamento degli ippocastani francesi.


Io non riesco a spiegarmi come si possano trattare in questo modo le piante: si presume che siano "gente del mestiere" coloro che hanno agito in questo modo e, per giunta, pagate.


Neanche l'ultimo degli imbecilli potrebbe compiere una violenza di questo tipo.
Non ho parole, mi sento offesa, lesa, violentata come la pianta stessa.
Incompetenti, ignoranti, incapaci. 
Che vergogna.

Le foto di Via Tacito mi sono state inviate da Marco Lorenzi, 
che ben conosce il mio amore per le piante.


martedì 2 agosto 2011

Lo scricciolo


Lo scricciolo - U rececé


Lo scricciolo comune è un uccello passeriforme della famiglia Troglodytidae, comune in Europa, Asia, Nord Africa e Nord America. E' molto piccolo, di forma tonda e lungo appena 10 cm.

Il piumaggio sul dorso, sulle ali e sulla coda è di colore castano; le ali e i fianchi sono anche barrati. L'addome è più chiaro, presenta anch'esso dei piccoli tratti neri. Ha un lungo sopracciglio chiaro e la coda, corta e appuntita, è sempre tenuta ben sollevata. Il becco è piuttosto lungo e sottile, le zampe sono lunghe e robuste e si muove in maniera molto agile, dinamica, scattante.

Lo Scricciolo è un uccello stanziale e vive prevalentemente in località umide e abbondanti di cespugli. La stagione degli amori inizia a fine aprile e lo scricciolo nidifica in prevalenza nei cespugli, nelle cavità arboree o nel terreno.

Ha canto squillante ed armonioso che consiste in un trillo acuto e potente, molto prolungato.

Nel folklore europeo, lo scricciolo è considerato essere il “re degli uccelli”. La favola, presumibilmente celtica, vuole che molto tempo fa gli uccelli stessero facendo una gara per vedere chi sapeva volare più in alto. Il vincitore sarebbe stato il re degli uccelli. Lo scricciolo partì per primo, ma ben presto si stancò e l'aquila lo raggiunse. Lo scricciolo, molto furbescamente, si appoggiò sul dorso dell'aquila e si fece trasportare ancora più in alto. A quel punto scattò verso il cielo e vinse.

Spesso il termine scricciolo è usato come vezzeggiativo nei confronti di un bimbo piccolo che suscita tenerezza.



mercoledì 23 febbraio 2011

Piccole gioie

Violette

Piccole gioie era il titolo di un libro di Hermann Hesse che lessi molti anni fa e che mi rimase impresso. In effetti ci sono momenti, elementi, percezioni che rendono bella la vita di ogni giorno, dato che... mala tempora currunt.
In campagna si va per lavorare, ma per fortuna ci si possono concedere attimi di piacevole contemplazione. Ecco le violette: sono profumatissime e mi chiedo come sia possibile sprigionare tanta fragranza da una consistenza così lieve e fragile.

Narcisi (Trumbéte)

E trumbéte, ovvero i narcisi, invece rimandano immediatamente ad una bellezza più fredda, quella correlata alla vanità, di cui questo fiore è simbolo. La presenza di queste spontanee meraviglie è davvero fonte di gioia: lo loro umile, discreta e spesso inaspettata comparsa ha la capacità di catturare l'attenzione e fermare la corsa cui siamo costretti.

Insieme

Li ho raccolti: qualcuno può pensare che fosse più giusto lasciarli al loro posto, ma avevo un debito da saldare. Infatti, quando ero molto più giovane, mia madre li raccoglieva per me ed io li mettevo nella mia cameretta dove studiavo. Adesso contraccambio il gesto!
Sono appoggiati su di un telo proveniente dalle ferrovie di stato francesi: nella nostra zona siamo in molti ad aver adottato quei tessuti quali contenitori dei fiori recisi...

Mimosa Gaulois

Siamo nuovamente in pista per la raccolta della mimosa: l'8 marzo è alle porte. E' proprio nei siti in cui si coltiva la mimosa che il floricoltore dispone di una natura meno contaminata rispetto ad altre tipologie di coltivazioni.
Come già avevo scritto qui e qui tutta la mimosa che vedrete girare per l'Italia per la Giornata della donna arriva dal Mercato dei fiori di Sanremo.
E' faticosa, ma regala nell'insieme, piccole gioie che sollevano l'anima.


martedì 4 gennaio 2011

Elogio al maestro

Pianta di fico

Ogni anno, immancabilmente, passo per il lungo Nervia, lato Camporosso mare, per godermi lo spettacolo della potatura che riceve questa pianta di fico. (Cliccare sulle foto per ingrandirle: merita...)


E' uno spettacolo più unico che raro, visto che i bravi giardinieri di un tempo dalle nostre parti pare siano spariti. Di giardinieri ce ne sono molti, ma di bravi giardinieri nemmeno l'ombra. Potrebbe sembrare un'affermazione un pò presuntuosa, ma trova facile riscontro se solo si osservano le potature delle piante lungo i viali cittadini di Ventimiglia con quelle praticate nella vicina Francia.


Ma il fico, il fico del camping sul lungo Nervia è un'opera d'arte, il cui autore merita senza indugio un elogio. Già quando lo si intravede in lontananza appaga lo sguardo, per non parlare poi di quante cose suscita quando lo si osserva da vicino.


I tagli sono tutti perfetti, sia sullo scotto maestro, sia su quelli laterali di asportazione di rami superflui. E proprio questi ultimi, quando si rimarginano, richiudono talmente bene la pelle della pianta dalla ferita che è come se in quel punto non fosse mai stato praticato nessun taglio: incredibile connubio di armonia tra l'uomo e la pianta! Ingrandendo le foto, infatti, si può notare come la corteccia assomigli alla pelle di un elefante...


Ho tentato di riprodurlo nella sua interezza, ma l'ostacolo della rete di recinzione e della siepe di edera hanno limitato il risultato: in realtà ho alzato le braccia e scattato "al buio" la foto che tuttavia riesce a dare un'idea di quel capolavoro della natura e dell'intervento dell'uomo.
Mi è rimasto solo un dubbio: ma quel fico, ne farà di frutti? Dalle mie parti nessuno li pota e ogni anno sono carichi di fichi. Sarà il caso che questo autunno vada a controllare...


venerdì 15 ottobre 2010

Coltivare

Vigneti e uliveti nel Chianti in Toscana

Laddove l'intervento dell'uomo sul territorio per la produzione agricola offre questi spettacoli, vien da pensare al perchè esistono le metropoli.


Coltivazione di tè in Malesia

Ad ogni latitudine, l'armonia uomo-natura è garantita.

Foto pervenutemi da Marco Lorenzi.

martedì 1 giugno 2010

Dolcezze di stagione


Nonostante il tempo sia stato assai ingrato, i miei due ciliegi sono riusciti anche quest'anno a dare il meglio: non è Primavera se non arrivano le ciliegie!


Belle, buone, sane, dolci al punto giusto, diuretiche, abbondanti quanto basta per togliere a cuvéa (la voglia) e per ridare la cadenza della stagione in corso, anche quest'anno non hanno mancato di arrivare a rallegrare la nostra vita di agricoli che, almeno in queste occasioni, abbiamo l'opportunità di goderne in modo più totale rispetto ai "cittadini" costretti ad acquistarle al supermercato.
Non vi dico, poi, la sensazione che si prova a gustarle direttamente sulla pianta!

mercoledì 7 aprile 2010

Iniziano...


...le prime lucertole a girovagare sui muri a secco, a cercare il calore del sole, auspicando l'arrivo della bella stagione che fa fatica ad ingranare la marcia.
E la sera si sentono le prime rane gracidare. I loro concerti sono tipici, in questo periodo, ma bisogna ammettere che sono ben poche quelle che finora osano esibirsi.
La Primavera, intanto, tarda ad arrivare...

domenica 24 gennaio 2010

Il pettirosso

Pettirosso - u rebissu

Come ogni mattina, anche oggi sono andata al bar per il solito caffè.
La domenica è un giorno diverso dagli altri, perchè cambiano le abitudini di ognuno e a volte si rischia di essere davvero soli.
Ho però trovato compagnia in questo pettirosso, u rebissu nel nostro dialetto. Saltellava sul bordo delle sedie e stava tranquillo in mia ristretta vicinanza, perchè ciò rientra nei suoi comportamenti.


La cosa che mi ha stupito è stata quella del contesto "urbano": in campagna, in inverno, è frequente vedere a pochi metri di distanza un pettirosso che saltella e che non teme la presenza umana, ma non mi era mai capitato di vederlo in paese.
E' veramente un dono della natura: regala momenti di poesia, perchè riporta la mente nella sua purezza e permette di interrompere quel flusso di pensieri spesso legati al solo lavoro e alle difficoltà ad esso legate.
Sollievo per il Cristo, a quanto si narra, e sollievo per l'uomo, dato che ad entrambi è capace di "staccare la spina".