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martedì 11 agosto 2015

Ciao Mario

Presentazione del libro a Bordighera:
Paolo Veziano, Mario Genari, io e Gian Paolo Lanteri

Pubblico la postfazione al libro "Le radici di un percorso" per salutare Mario Genari. In quelle poche righe è racchiuso il significato dell'esperienza condivisa con lui e così pure il suo ritratto. A dicembre avrebbe compiuto 94 anni, ma un uomo "senza tempo" non ha età e il dispiacere è grande.


Il 13 giugno 2008 ho compiuto cinquant’anni e ho organizzato un aperitivo per brindare insieme ai miei più cari amici.
Franco Ardissone, annoverato tra questi, mi ha regalato per l’occasione una bellissima penna, ma il regalo vero e proprio è stata la proposta di scrivere un libro raccogliendo le memorie di Mario Genari, per tracciare il percorso compiuto dall’associazionismo e dal cooperativismo nella provincia di Imperia tramite il suo diretto protagonista.
Ho accettato di buon grado, colma di riconoscenza e consapevole di andare incontro ad un’esperienza che senz’altro mi avrebbe arricchita.
E così è stato. Ed è con una certa e viva emozione che dedico queste righe a Mario.
Nei nostri assidui incontri pomeridiani, durati da luglio a dicembre del 2008, ogni giovedì, nella sede Cia di via Parini ad Imperia, ho avuto modo di conoscere una persona della cui straordinarietà sapevo per ciò che mi avevano raccontato, ma che non avevo mai potuto constatare di persona prima di allora.
Seguendo una debita traccia temporale che ci ha accompagnati nel nostro lavoro, vedevo davanti a me un uomo che nel giro di pochi minuti era in grado di ricordare, con assoluta naturalezza, la storia che eravamo chiamati a scrivere: come aprire un «file» e trovare nitidamente, al suo interno, tutto scritto e conservato.
Al di là della capacità di memoria e della sua pacata ricostruzione, ho avuto modo di percorrere un viaggio umano dentro di me di cui, mi auguro, rimanga sempre traccia. Mario mi ha riportato alla vita, alla gente, ai valori, ai territori, ai confronti; mi ha risvegliato da un torpore in cui è facile cadere al giorno d’oggi; mi ha fatto capire quanta forza può avere un essere umano pur rimanendo nella sua modestia e spesso mettendosi in contrasto con tutti coloro che possono anche ostacolargli il percorso.
Ho visto molti uomini, in Mario; ho avuto la possibilità di riconoscere le ragioni di tutti gli oppressi, il bisogno e il diritto di giustizia, l’importanza della semplicità e dell’umiltà, la vanità delle illusioni cui siamo continuamente sollecitati, la sua profondità di uomo.
Non era sicuro che ce l’avremmo fatta, ma come al solito ce l’ha messa tutta: ha tirato fuori la sua vecchia macchina da scrivere e mi ha preparato parecchie parti nei momenti in cui gli riaffioravano alla mente, riuscendo a stupirmi, di volta in volta, per la sua tenacia e operosità.
Sento per lui riconoscenza, gratitudine, rispetto, amore.
Un uomo che mi ha collegato la mente e il cuore.



Un particolare ringraziamento a Marco Lorenzi,
 autore delle fotografie.


lunedì 23 aprile 2012

La lettera di Bianca



Chi scartabella negli archivi vive diversi tipi di emozioni. E' senz'altro appagante trovare ciò che si cerca, ma è ancor più esaltante trovare documenti inaspettati e i cui contenuti sorprendono non poco.
E' ciò che è capitato alla professoressa Anna Maria Ceriolo Verrando, solerte ricercatrice storica di Bordighera che, nell'esaminare gli atti del notaio Simone Lamberti di Vallecrosia vissuto nel 1600, rinviene una lettera allo stesso destinata e rimasta non a caso tra i suoi documenti. Eh sì, non a caso perché sul retro di quella lettera, piegata tra l'altro in modo diverso dagli altri documenti, erano riportati due atti, che per forza di cosa dovevano essere depositati insieme agli altri.
Una lettera d'amore, una lettera di una monaca di nome Bianca. 
La professoressa ci pensa su alcuni anni, ma poi decide di portarla a conoscenza del pubblico e prepara un'accurata presentazione, contestualizzata nell'epoca e nei costumi del tempo in maniera dettagliatissima.
Gli amici di Mac Fiorucci, scomparso improvvisamente un mese fa e presidente dell'associazione culturale Il Ponte di Vallecrosia, decidono allora di dedicare uno spazio a questo evento ...continuando il cammino di Mac.
Ieri sera, alle 18.00, nella sala polivalente di Vallecrosia, un pubblico numeroso ha presenziato a questo incontro, la cui valenza era duplice. Anch'io sono andata ed abbiamo trascorso un'ora molto piacevole: accidenti, una lettera d'amore di una monaca, da cui si rinviene esserci un carteggio assai assiduo tra i due; una donna che sa scrivere nel 1600 e osa manifestare il suo amore benché si trovi in convento; l'allusione al sostegno economico che il notaio dà al convento con il benestare della superiora; la forza di esprimere a quell'epoca un sentimento d'amore con disinvoltura e quale unica ragione di vita... Decisamente affascinante. 
Al tutto aggiungerei anche la tranquillità di non essere interrogata, dato che la prof.ssa Verrando fu la mia insegnante di italiano in seconda superiore!


sabato 8 maggio 2010

Orazio Raimondo - Sindaco di Sanremo nel 1906

Orazio Raimondo (Sanremo 1875 - 1920)

Alle elezioni amministrative del Luglio 1906 la lista del Partito Socialista Italiano dell'avvocato Orazio Raimondo ottenne la vittoria. Raimondo fu proclamato sindaco nel corso della prima riunione. La nuova amministrazione proseguì tutte le opere che erano state messe in cantiere dalla precedente amministrazione Mombello, in particolare quel che riguardava l'ampliamento delle due strade di comunicazione a levante e a ponente. Fu inoltre resa carrozzabile la strada per San Romolo.

Importante fu la municipalizzazione dell'acquedotto cittadino, infatti con un contratto stipulato il 25 Giugno 1907 il Comune ne acquisì dall'ingegnere Marsaglia la proprietà. Si poté così migliorare tutto l'impianto, e in particolare proteggere meglio le fonti.

Il 14 Aprile 1907 fu organizzata la prima edizione della Milano-Sanremo vinta dal francese Lucien Mazan soprannominato (Petit Breton). Fu inaugurato il nuovo ospedale pediatrico Andres Nuñez del Castillo, progettato dall'ingegnere Pietro Agosti, futuro podestà. Il 26 Aprile 1908 si inaugurò il monumento a Giuseppe Garibaldi, opera dello scultore Leonardo Bistolfi. Per iniziativa di Orazio Raimondo sempre nel 1908 fu svolto il congresso di idrologia e climatologia che riunì a Sanremo alcuni dei più importanti medici e climatologi italiani e stranieri, e i direttori di alcune importanti stazioni climatiche.
Sotto l'amministrazione Raimondo, il 20 Maggio 1906 fu eretto il primo cinematografo permanente nel parco dell'hotel Eden. Nel Giugno 1908 il sindaco Orazio Raimondo si dimise spianando così la strada a nuove elezioni amministrative che, svoltesi nel 1908, furono vinte dal partito costituzionale di Alfredo Natta Soleri; la sconfitta elettorale fu in parte determinata dalle accuse mosse alla precedente amministrazione di aver dilapidato il pubblico erario.
Fonte: Wikipedia.

...avrà dilapidato il pubblico erario, ma in due anni di cose ne ha fatto e soprattutto ha rispettato l'interesse pubblico. Non dimentichiamo che il suo lascito ha dato vita alla Stazione Sperimentale per la Floricoltura, come potete leggere nel post di ieri, da cui si traggono benefici ancora ai giorni nostri.