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giovedì 9 giugno 2011

4 Sì "per quelli che passeranno"


L'immobilismo in cui versa l'Italia e l'incapacità di cambiamento hanno bisogno di una scossa con questi referendum.
Tutto dipende da noi e questa deve essere la motivazione principale per andare a votare e per esprimere un voto consapevole.
Si può e si deve pretendere che le cose vadano in altra direzione.



lunedì 8 giugno 2009

Comunali

Vincerà la ragione o l'ipocrisia?
Questo il quesito che ho postato il 4 giugno su questo blog: ha vinto l'ipocrisia, l'ambizione, l'interesse personale, l'imprenditoria privata supportata da velinismo.
Un paese che da sempre riflette la realtà nazionale, senza diritto di replica, senza capacità di analisi, con i più svariati asservimenti e uno sconosciuto senso del sociale.
In tempi di bassa non ci si può aspettare altro.
E così continua l'oligarchia delle solite caste di arricchiti locali che vomitando cemento in ogni dove tutelano la loro posizione.
E gli altri stanno a guardare.

P.S.: Se qualcuno fosse irritato da questo post, mi preme ricordargli di andarsi a leggere l'articolo 21 della Costituzione.


Calano i blocchi

La mia sintetica considerazione su questa tornata elettorale per le europee è che calano i voti per i partiti del bipolarismo, PDL e PD, mentre tutti quelli al di fuori hanno segnato aumenti più o meno vistosi.
Ne deduco che serve una bella rivisitazione dello stato delle cose: ripartire da piccole minoranze e crescere nel tempo è cosa possibile, perchè alcuni partiti lo dimostrano.
Ci vuole un pò di fiducia e tanto coraggio: mettiamocelo.


giovedì 4 giugno 2009

Veleni

L'appuntamento elettorale per i rinnovi dei consigli comunali si avvicina e l'ultima settimana viene solitamente definita "la settimana dei veleni".
Quest'anno mi sorprende il fatto che le inevitabili schifezze assai ben risapute, soprattutto nei piccoli comuni, siano di pubblico dominio: la gente, mi par di capire, è abbastanza consapevole e il risultato elettorale dovrà dire se, una volta tanto, vincerà la ragione o l'ipocrisia.
Le europee sono invece intese come "qualcosa di lontano", benchè il Parlamento europeo dovrebbe essere, invece, il punto nevralgico dell'unità di un continente.
Quindici anni della II repubblica hanno disintegrato quel poco di etico che rimaneva della politica, trasformandola in aberrante personalismo.
Insomma, ci tocca andare ad esprimere uno dei più significativi strumenti della democrazia col cuore a pezzi, non sapendo più dove riporre la speranza.


sabato 23 maggio 2009

I sotto-sindaci

Un'altra bella trovata dei tempi moderni è la legge elettorale per le amministrazioni comunali.
Dato che dopo due mandati consecutivi il sindaco uscente non può più mantenere la pole position, la candidatura passa ad una persona che, una volta eletta, acquisisce la funzione di "sotto-sindaco", ovvero diventa un paravento per l'ex sindaco, che continuerà a governare come prima senza essere ostacolato da un soggetto che con la sua personalità e l'investitura ricevuta possa contrastarlo.
E' un'amara realtà che nei piccoli comuni, in cui ci si conosce tutti, si può constatare con una certa facilità. Un tempo i "tirafili" erano spesso dietro le quinte, erano cioè persone che manco figuravano nelle liste, ma tuttavia influenzavano i propri delfini prodigando direttive.
Oggi, invece, marionette e tirafili sono vergognosamente alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti, in un balletto che vorrebbe essere eccelso, ma che non può mascherare fino in fondo lo squallore che sottende.


lunedì 11 maggio 2009

La visibilità-acchiappavoti


I cittadini contano solo il giorno delle elezioni

(Jean Jacques Rousseau)

Sabato scadeva il termine per presentare le liste elettorali e, da quel momento, è iniziata la campagna elettorale. Durerà meno di un mese e succederà che, come sempre, ci ritroveremo ad incontrare a qualsiasi ora, in qualsiasi luogo ed in qualsiasi occasione, coloro che si sono candidati al consenso dei cittadini.
Insomma, inizia quella rivoltante visibilità-acchiappavoti che ha lo scopo di persuadere gli elettori ad esprimere la propria scelta.
E' già da molto tempo che o non vado a votare o vado a votare contro; ho sempre pensato che non avrei mai chiesto voti in caso di candidatura ed ho scoperto che sarebbe sbagliatissimo, perchè la gente apprezza essere contattata, considerata e contraccambia tutto ciò con il proprio voto.
L'unica cosa di cui sono certa è che la visibilità-acchiappavoti o l'essere contattata direttamente non mi sfiorano minimamente: mio malgrado so come fare, anche se è sempre più difficile andare a votare con una serena convinzione.