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lunedì 17 gennaio 2011

Dicevano i latini...

... "excusatio non petita, accusatio manifesta".
(Giustificarsi senza che nessuno lo richieda,
è manifestare, ammettere la propria colpa).

Ciò che sta accadendo in queste ore in televisione ad opera del premier, che imbonisce quei quattro coglioni che ancora gli vanno dietro, è la prova più eclatante della sua perversione.
Non potendolo definire un pedofilo, viene spontaneo attribuirgli l'appellativo di porco, così come è ben consapevole di certe figure chi proviene da una civiltà contadina, essendone questo uno degli aspetti più beceri.
Chi ha messo al mondo figlie femmine, il più alto desiderio che può aver nutrito nei loro confronti era quello di non saperle vittima di una violenza sessuale o di un abuso in età infantile o durante l'adolescenza da parte di persone attempate. Di tutto ciò oggigiorno ne abbiamo costantemente esempio nella figura di chi ci rappresenta di fronte al mondo, grazie ai suoi miserabili soldi e al degrado etico e morale in cui ha condotto la nazione da oltre vent'anni a questa parte.
E adesso in tv si giustifica. Siamo all'apice dello schifo.

La frase in latino non sarà corretta, ma l'importante è che renda l'idea.


domenica 14 dicembre 2008

Posta aperta

Su Tuttoscienze de La Stampadi mercoledì 11 dicembre, c'è un articolo di Fabio Di Giammarco che ha per tema i blog.
Il titolo recita: "Il passaparola dei nuovi narcisisti" e, per quanto i blog totalizzino primati vari, il tono del giornalista tende e non voler dare troppa importanza al fenomeno: d'altronde il titolo è già una sintesi del suo pensiero.
"Posta aperta" invece, è come definirei io un blog, o per lo meno come lo intendo. Scrivere qualcosa di "visibile" a chi avrà voglia di leggerlo e anche commentarlo è un modo di esserci, come se ci si incontrasse, ad esempio, al bar e si scambiassero due parole.
Quel "narcisismo" è inteso negativamente: è chiaro che ci si espone, che si rischia autoreferenzialità, che si può dare adito a desideri di affermazione di sè... Penso, tuttavia che tutto dipenda dall'intenzione che uno ha nel creare un blog, ai contenuti che propone e anche se si trattasse di narcisismo non è detto che debba sempre e comunque intendersi in senso negativo. Esistiamo, pensiamo, siamo spessi soli dentro noi stessi e la ricerca degli altri per comunicare mi sembra più che lecita ed umana.

giovedì 11 dicembre 2008

Il sacro e le favole negli spot

"Scherza con i fanti, ma non con i Santi" dice il proverbio, ma la pubblicità di una nota marca di caffè spazia tranquillamente su paradisiache nuvolette con il Santo per eccellenza pronto a sostenere la causa.
Alla stessa stregua si esprime un'altrettanto nota compagnia di telefonia mobile, non utilizzando parafrasi sacre, ma oltremodo importanti cioè la favola, nello specifico quella de La bella addormentata nel bosco.
Il significato morale di una favola è un messaggio ben preciso per l'immaginario di un bambino, che egli porterà sempre con sè fino a scoprirne il vero senso con la propria esperienza: il risveglio all'amore dell'altro o al risveglio all'amore del sè.
Profanare tale morale, secondo me, è un grave danno, tanto più se per comunicare un messaggio commerciale.
Lasciamo intatto ai bambini il senso ideale dell'amore, mercificare anche quello è davvero troppo!