lunedì 19 settembre 2011

Siccità


Sarà anche tutta colpa della luna, però quando la mancanza di pioggia si fa sentire troppo a lungo si entra nella fase della siccità. Ieri ci avevano promesso pioggia e temporali, ma la perturbazione ci ha surclassato e nonostante le nuvole nere e i tuoni, di fatto la pioggia non è scesa. Durante la funzione serale della Messa vespertina, il parroco del mio paese ha sollecitato i fedeli alla preghiera affinché i cieli ci facciano dono del bene tanto prezioso, ma oggi è tornata addirittura l'estate e la questione comincia ad assumere toni inquietanti.
Anche mia madre ha partecipato al rito religioso, contravvenendo un antico detto che sempre le ripeteva mia nonna: "Piovere e cagare non bisogna mai pregare..."
I consumi d'acqua stanno raggiungendo i minimi contrattuali e a superarli son dolori. Inoltre vale ben poco irrigare a fronte di una sete così totale.
Problemi da agricoltori, di cui i cittadini non si accorgono neppure. Infatti, il più delle volte, per loro la pioggia è solo un disagio ai loro spostamenti e non sanno quanto invece sia così desiderata dalla Natura.
Altri mondi.


giovedì 15 settembre 2011

Chiudere sopprimere tagliare


Ogni giorno aumentano le chiusure di negozi e la cessazione di attività d'impresa; i treni soppressi creano innegabili disservizi; i tagli alla spesa pubblica depauperano principalmente la scuola e gli ospedali.
Lo stato sociale, frutto di più di cinquant'anni di lotte, è in via di smantellamento. Mal governi e capitalismo saturo ci stanno riducendo veramente male.
E' tempo di tornare alla terra, non come imprenditori, ma come contadini.
Qualcuno diceva che il progresso è regresso e forse aveva ragione.


lunedì 12 settembre 2011

Feria di settembre


La diga Les Mesces a Casterino, Francia

Anche se dura un solo giorno, ormai per tradizione la si chiama "feria." Quest'anno è capitata a settembre anziché ad agosto, con persone diverse, ma con lo stesso spirito delle precedenti: lo scopo è quello di andare a trovare una persona ben precisa, da raggiungersi nel luogo dove essa abitualmente o temporaneamente vive.

Casterino, Francia

In Liguria andare al mare o in montagna è un testa o croce: in un lasso di tempo relativamente breve si possono raggiungere entrambi. La meta di oggi è stata Casterino, in Francia, nella Valle delle Meraviglie, incastonata nella Val Roja che in parte è italiana, in parte francese.


Il paesaggio è di assoluta pace e bellezza, i larici sono la presenza dominante in tutte le varianti, tipo quella della quadrupla divisione di una stessa pianta.


Anche gli abeti catturano l'attenzione, soprattutto se hanno la ramificazione perfettamente orizzontale... Camminare, pranzare sui prati e partire infine alla ricerca di Jean-Marie, il pastore, o meglio le berger amico di Gian Paolo e Fiorella, è lo scopo del nostro viaggio, dato che ci aspettava per l'ora del caffè.


Un'appendice al pranzo al sacco era doverosa, assaggiando il suo formaggio, sorseggiando un buon bicchiere di vino Rossese, curiosando sul vocabolario di Francese-Tendasco, opera di un volenteroso abitante di Tenda, redatta con una precisione di tutto rispetto.


E finalmente ecco giunto il momento del caffè: Jean-Marie ce lo ha preparato nella caffettiera napoletana, che elogia come infallibile e sempre funzionante!

Jean-Marie Lanteri, le berger

Non conoscevo questo personaggio, ma in men che non si dica ho subito individuato in lui una persona semplice e cristallina, riflesso di una vita incontaminata da ritmi e brutture. E' chiaro che il paesaggio entra a far parte dell'esistenza di una persona ed i suoi modi, i suoi tempi e la sua serenità sono in sintonia con ciò che gli sta attorno.
Volevamo vedere le sue mucche, ma erano all'alpeggio a più di mezz'ora di strada a piedi, quindi non rimaneva che mettersi in marcia per raggiungerle.


Percorrendo la strada militare, ci siamo goduti via via il paesaggio, conversando con Jean-Marie sulla vita che conduce un pastore e rendendoci conto che la fatica e la durezza di quella vita sono compensate dalla grande passione e dall'ambiente.


Finalmente (almeno per me!) abbiamo raggiunto la mandria delle splendide mucche RPV (rosse-pezzate-valdostane) che egli stesso aveva accompagnato all'alpeggio al mattino e che andava a riprendere alla sera, dopo averle lasciate pascolare tutto il giorno da sole.

Jean-Marie e Dumbo

Al momento opportuno, Jean-Marie ha dato il via al suo cane, Dumbo, di radunare le mucche e così è stato: girando loro attorno come per segnare un perimetro e abbaiando, si sono radunate tutte assieme per la strada per iniziare il cammino del rientro.

Luca Lanteri, il figlio

Modernità e vita di montagna possono darsi la mano: nonostante la passione per la meccanica, Luca è molto presente alla realtà familiare e spesso si occupa lui stesso della transumanza delle mucche, con trasferte anche di 4 ore di cammino. Ci ha colpito, oggi, il fatto che si sia recato al fiume debitamente attrezzato per prelevare delle trote in laghetti che stavano per prosciugarsi e portarle più a monte in zone del torrente in cui l'acqua abbonda... Un gesto decisamente nobile.


Tornati alla malga, Jean-Marie si prepara per una consegna di formaggio. Ci ha dedicato un pomeriggio intero e la sua è stata un'ottima compagnia. Si ha bisogno di incontrare persone così, trasmettono pace e serenità e dimostrano che è possibile vivere senza tante elucubrazioni. Anche lui ha i suoi problemi e le sue difficoltà, ma è limpido e perseverante.

La "sola"

Con l'ottimo latte delle mucche RPV, le berger produce un unico tipo di formaggio, la sola, nome che deriva dal dialetto piemontese e che corrisponde all'italiano "suola". In effetti, queste tome, pur essendo abbastanza grandi, non sono particolarmente alte (circa 5-6 cm.), ma essendo fatte con il latte intero sono gustosissime.
La feria, anche quest'anno, oltre ad una splendida giornata, ci ha regalato un'importante insegnamento. Adesso sta a noi metterlo in pratica.


sabato 10 settembre 2011

Domande di un operaio che legge


Un popolo di volti - Ernesto Treccani

Chi costruiva Tebe dalle sette porte?
Nei libri leggo i nomi dei re.
I re hanno trascinato i blocchi di pietra?

E tante volte distrutta Babilonia,
Chi di nuovo la riedificò?...

... La grande Roma
è piena di archi di trionfo. Chi li fece? Su chi
trionfarono i Cesari? La tanto decantata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti?...

Il giovane Alessandro conquistò l'India,
egli, da solo?

Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva neanche il cuoco con sé?

Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta
affondò. Nessuno pianse oltre di lui?

Federico II vinse la guerra dei sette anni.
Chi la vinse oltre di lui?

Ogni pagina una vittoria.
Chi preparò il banchetto per i vincitori?

Ogni dieci anni un grand'uomo!
Chi ne pagò le spese?...


Bertolt Brecht (1898 - 1956)

Grazie a Marlor58 per la collaborazione


giovedì 8 settembre 2011

A Vallecrosia


Da alcuni anni frequento con i miei amici una delle spaziose spiagge di Vallecrosia. Per quanto misconosciuta, questa cittadina si trova tra Ventimiglia e Bordighera ed offre parecchie opportunità sotto tutti i punti di vista: supermercati, negozi per l'agricoltura, librerie e spazi di parcheggio più facili che nelle altre suddette località. Tuttavia ho rimandato per tutta l'estate di testimoniare quanto le immagini seguenti dimostrano:

Entrata dell'unico parcheggio
non a pagamento sul lungomare

Premesso che al di fuori di questo spazio, che accoglie circa 80 vetture, ci sono i parcheggi a pagamento ad un euro l'ora festivi inclusi, e premesso pure che la Liguria gioca la sua carta economica più importante con il mare, con amarezza mi ritrovo a testimoniare lo squallore con cui vi viene accolto sia il turista, sia il bagnante locale.


L'inciviltà della gente è da condannarsi, ma è pur vero che l'abbandono e la trascuratezza stimolano al peggio. Circa vent'anni fa mi capitò di trascorrere alcuni giorni sulle spiagge francesi e già allora le vetture beneficiavano di uno spazio riparato da stuoie per ombreggiamento, ottenuto con una spesa minima e che rendeva piacevole e accogliente recarsi al mare.


Non so se tutto sia diventato così difficile e impossibile o se invece ci sia una forte carenza di "senso dell'altro". Quando a casa propria si invita qualcuno si fa di tutto per rendere gradevole la permanenza e quindi anche chi amministra la cosa pubblica e sostiene essere sua la città dovrebbe avvalersi dello stesso principio.


Forse l'aver piazzato due gabinetti chimici come garitte all'entrata del parcheggio stesso ha messo in pace la coscienza di qualcuno, ma dopo pochi giorni erano già impraticabili e quindi anche quell'attenzione è venuta meno alla sua funzione... Non posso inoltre non segnalare l'enorme buca per accedere all'area, che obbliga l'automobilista a scendervi dentro piano piano sperando di non toccare con la parte anteriore della vettura.


Per fortuna l'orribile muro di cemento che corre a monte del lungomare ha beneficiato dei "graffitari" che lo hanno dipinto a loro piacimento dando un tocco di colore a tanto grigiore e permettendo di non fissare lo sguardo sui brutti palazzi dei dintorni.

Liguria di fronte hai il mare,
ti volti e vai a sciare

Il messaggio è chiaro: questo "corridoio" di terra offre favorevoli opportunità, ma quanta attenzione manca al buon utilizzo delle risorse! Onestamente bisogna ammettere che almeno le stazioni sciistiche hanno un aspetto decisamente migliore delle zone balneari. Chissà, forse è perché, per quanto a noi vicine, sono in territorio piemontese.
Mi auguro che questo post sia inteso da chi di dovere come un invito costruttivo e non come una sterile polemica.


lunedì 5 settembre 2011

A settembre, il mare

Mar Ligure e, sullo sfondo, la Francia

A settembre il tempo inizia a perturbarsi. Dopo il temporale del giorno precedente, il mare rimane mosso e variegato di colori beige-verde-azzurro-blu che catturano l'attenzione anche a coloro che non sono soliti osservare come fa invece chi ama la pittura. Alla calma dettata dalla minor presenza di persone in spiaggia e dal calore del sole che è leggermente più moderato, si contrappone l'agitazione del mare, che induce a non avventurarsi in acqua.


Gli ombrelloni degli stabilimenti sono in buona parte chiusi; qua e là qualche bagnante lascia gli abiti e l'asciugamano per concedersi un contatto con l'acqua tra la spuma del bagnasciuga. Per moltissime persone il mare è "una stagione" passata. Dalle città e dai luoghi da esso lontani, chi ha potuto si è regalato la vacanza in riviera; alcuni hanno avuto la fortuna di essere in ferie nell'ultima metà di agosto e quindi di aver beneficiato del meglio della stagione, altri non sono stati altrettanto fortunati, perché luglio è stato davvero ingrato, anche se è stata tutta colpa della luna.


Rimane il "lusso" per i residenti delle località balneari e zone limitrofe di prolungare il più possibile la permanenza al mare, recandovisi nelle ore più impensate e assaporandone sembianze spesso precluse durante l'alta stagione. Inutile negare che se ne assapora un aspetto decisamente più poetico, una via di fuga dallo stress, un'apertura di spazio e di luce che subito a ridosso della spiaggia vengono meno vista la morfologia collinare e la ristrettezza del territorio.
Il tutto diventa il mare da amare.


venerdì 2 settembre 2011

Dei romanzi



"I romanzi lunghi scritti oggi forse sono un controsenso: la dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s'allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono. La continuità del tempo possiamo ritrovarla solo nei romanzi di quell'epoca in cui il tempo non appariva più come fermo e non ancora esploso, un'epoca che è durata su per giù cent'anni, e poi basta."

Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore, Einaudi, Torino 1979, pag. 8