martedì 4 ottobre 2011

Gabbiani a riva

Mar Ligure

Questa memorabile coda d'estate ci ha dato modo di vivere ed apprezzare il mare come non mai. Rubando il tempo alle pause dell'attività lavorativa, ci si possono concedere straordinari momenti di sole e piacevoli nuotate. nonché assaporare quel contatto con la natura che qui in Liguria è stato ormai precluso in molti altri ambiti.


Luccica il mare, non alla luna bensì al sole caldo e pulito da qualsiasi tipo di velatura per interi giorni . E si nuota beatamente...


Ma ecco che arriva uno stormo di gabbiani a riva: dicono che annuncino che il freddo si avvicina. E le previsioni meteorologiche pare proprio lo prevedano. Inizia ora una sequenza di fotografie che non commento perché potrei rovinare tutto. Dico soltanto che saranno animali che si nutrono in discariche e reputati aggressivi, ma ciò non toglie nulla alla loro assoluta bellezza.
A voi:




















sabato 1 ottobre 2011

I vicini di casa

Mentone (Francia)
Dipartimento delle Alpi Marittime (06)

Settembre è finito. E' stato un memorabile settembre, con splendide giornate estive godute dai rivieraschi e siccitose per la campagna, ma, si sa, tutto non si può avere.
Sono ancora lungi da venire i tramonti infuocati tipici dell'autunno: per ora ci accontentiamo dei tenui rosa tanto cari al poeta Giuseppe Conte.
Mentone è la prima città francese dopo il confine e a me ha sempre dato l'impressione di essere una miniatura di Nizza: in ogni caso è una preziosa carta d'identità dei vicini d'oltralpe.

Roquebrune-Cap-Martin

Dal suo lungomare si vede la punta di Cap-Martin, il territorio che fa da spartiacque tra Mentone e Montecarlo. Curatissima in ogni sua zona, noi italiani siamo sempre rimasti abbagliati da questa "terra straniera", dimenticando il più delle volte che trattasi della Còte d'Azur (Costa Azzurra) ovvero quella porzione di Francia considerata il balcone d'Europa e quindi molto valorizzata.

Vieux Menton (Mentone centro storico)

Il centro storico di Mentone è proprio bello. La città oramai si è parecchio ampliata, tuttavia con innegabile buongusto, ed anche se nel tempo hanno costruito molto, lo sguardo difficilmente rimane offeso. Il mare lambisce molto da vicino ogni tratto della cittadina ed è una presenza gradita, un contatto immediato e diretto.
I nostri vicini di casa sono stati bravi e noi decisamente un pò meno, anche se ci dividono pochissimi chilometri...



mercoledì 28 settembre 2011

Ridere per non piangere


La satira è linfa vitale, menomale che esiste.
Credo possiate convenire tutti sulla genialità di questa vignetta di Vauro.
Tuttavia si ride per non piangere.


Posted by Picasa

lunedì 26 settembre 2011

Mendatica, la transumanza


Questa me la sono persa, ma l'amico Gian Paolo mi ha fornito le fotografie affinché dedicassi un post a questo evento, vista anche l'assenza di Alberto Cane che solitamente è partecipe alla transumanza di Mendatica, nell'entroterra di Imperia. Ho scelto molte foto, perché erano belle e significative. Magari mi limiterò nelle descrizioni, anche perché le immagini parlano da sole.

"Arrivano!"

I ragazzi hanno delle grosse conchiglie di mare in mano; soffiandovi dentro emettono un suono attinente all'arrivo delle mandrie. Se così non è, mi aspetto precisazioni tramite i commenti.

Il passo di questo pastore mi ha colmato.

Ecco che arriva il fiume di capre e pecore...

...splendide...

...e belle anche le mucche!
Si torna a casa dall'alpeggio.

U ciapuné (il maniscalco)

Da contorno all'evento si incontrano figure che rievocano l'indotto della pastorizia. U ciapuné c'era in tutti i paesi; era, per così dire, il "gommista", dato che provvedeva a rinnovare i ciapùi, ovvero i ferri, agli zoccoli dei cavalli, dei muli e degli asini, autentici mezzi di trasporto del tempo che fu.

Forgia a caldo del ciapùn...

...vistosa fumata per l'apposizione allo zoccolo...

...ed infine inchiodatura per fissarlo.

Contrada della coscia

Gian Paolo ha la mania delle foto strane e non ha perso l'occasione per procacciarsi anche questa: che fosse un quartiere-bordello? La prossima volta che si va a Mendatica, penso sia doveroso chiedere chiarimenti...

Donne che cardano e filano la lana: meravigliose.

Pasta molle di pane

Con questo impasto si ottiene il pane fritto. E' sicuramente un alimento povero che, visto i tempi che corrono, è opportuno sapere che esiste: anche in tempi di magra ci sono accettabili e possibili soluzioni. La lievitazione avviene grazie alla pasta madre.

Preparazione dei pezzetti...

...cottura in abbondante olio...

...risultato finale.

A proposito di olio: era considerato un medicinale ed era usato con assoluta parsimonia, prelevandolo dalla bottiglia con u truncu (pezzetto di ramo di legno) e quindi fatto gocciolare.

Questa meravigliosa contadina mostra gli attrezzi per fare il formaggio:

ecco la prima lavorazione...

...poi viene mostrata la rajòra (tela di canapa)...

...con la quale si strizza la massa cacina...

...per poi mostrarla con umile fierezza.


Nulla di meglio poteva concludere il post che questa toccante frase di Cesare Pavese.
Un bel grazie a Gian Paolo e a Mendatica.



sabato 24 settembre 2011

Gabbiani


Non so dove i gabbiani abbiano il nido,

ove trovino pace.

Io son come loro

in perpetuo volo.

La vita la sfioro

com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.

E come forse anch'essi amo la quiete,

la gran quiete marina,

ma il mio destino è vivere

balenando in burrasca.


Vincenzo Cardarelli (Corneto Tarquinia 1887 - Roma 1959)


venerdì 23 settembre 2011

Del cervello e della mente


Giuseppe Corradino: "Anima prigioniera"

(...) La coscienza-mente, infatti, sarebbe qualcosa di esistente e funzionante anche a prescindere dal cervello e, quindi, dal corpo. Certo, questo non può essere considerato l'atto di fondazione scientifica dell'esistenza dell'anima, ma se ben inteso e ben considerato nelle sue conseguenze, dovrebbe portarci a guardare con molto più scetticismo le ferme convinzioni di tutti quegli uomini di scienza che ci riducono a corpo-macchina, a mere funzioni cerebrali.
(...) Dire che la coscienza non coincide con il cervello significa, in definitiva, dare ragione a Cartesio, il quale, con il suo celeberrimo cogito ergo sum, sosteneva che identificarsi con il pensiero vuol dire non sentirsi più semplicemente un corpo che pensa, bensì entrare nella prospettiva di essere un soggetto, una "sostanza pensante" (res cogitans), che, in quanto tale, esiste in maniera del tutto indipendente dall'essere corpo. Anzi, non potremmo neppure, senza far ricorso a garanzie di carattere trascendentale (dio), avere alcuna certezza in merito all'esistenza del nostro corpo, nonchè di tutta la realtà corporea.


Roberto Fantini, La morte spiegata ai miei figli, Quando la scienza si affaccia sulla morte, Ed. Sensibili alle foglie, Dogliani 2010, pag. 65



martedì 20 settembre 2011

Al "Terrazzo ristoro"

Vitigno di uva Rossese

E' tempo di vendemmia. Anche noi Liguri, come in tutte le regioni italiane, condividiamo questo evento e ne siamo partecipi con entusiasmo perché è una delle poche occasioni rimaste di lavoro in compagnia. La fatica diventa relativa, lo stare insieme ha la meglio.


Per quanto poco conosciuto, il vitigno dell'estremo ponente ligure dà un vino di ottima qualità, il Rossese, e sorprende sempre, quando si va in altre regioni, scoprire che è pochissimo conosciuto. Il vitigno si adatta molto bene al clima e al territorio ligure e ogni anno partecipo alla vendemmia dei miei amici Tino e Danila per rivivere momenti sempre piacevoli e di cui conservo bellissimi ricordi di quando ero bambina.

Scaletta in pietra murata a secco

Nelle vecchie vigne resistono nel tempo i muri e le scalette a secco che terrazzano l'impervio territorio ed acquisiscono quel fascino di opere che appartengono al tempo che fu: inevitabilemente, al giorno d'oggi, si utilizzerebbe comunque del cemento per legare le pietre ed accelerare i lavori...

Le vigne di Soldano, località Pin

Il paesaggio è molto bello. Vigne vecchie e nuove convivono grazie al Doc Rossese di Dolceacqua, che ha dato un'identità al prodotto delimitando le zone migliori di produzione. E quella di Soldano se lo merita senza ombra di dubbio.


Giungere alla pergola per il pranzo e trovare la tabella "terrazzo ristoro" è stata una bella sorpresa. Quel cartello, recuperato nello smantellamento di uno stabilimento balneare, aveva il fascino delle cose create negli anni Cinquanta-Sessanta, periodo in cui l'Italia rinasceva, cresceva e nella semplicità degli elementi rispecchiava una bellezza ancora innegabile al giorno d'oggi.


Al fresco del glicine, del fico e del caco, ogni elemento assume la sua funzione estetica ed utile, spesso proveniente dai recuperi più impensati. La diversità dei piatti, del colore delle lampadine, delle posate e di ogni oggetto presente creano una molteplicità che perderebbe importanza se invece quelle stesse cose fossero tutte omologate e di serie...

U cundigliùn

Non poteva mancare u cundigliùn (il condiglione), la tipica insalata ligure preparata con pomodori, cetrioli, peperoni verdi, basilico e olive. I tempi sono cambiati: una volta si trovava solo quel piatto, oggi, invece c'era ogni ben di Dio, dai salamini al capocollo alla brace, ma la cucina ligure è stata tuttavia rispettata, dato che la pastasciutta era condita con un ottimo sugo di pomodoro e basilico detto au magru (al magro) e una frittata di zucchine trombette di Albenga.

La tavolata

Un pranzo ed un rossese ottimo, compagnia splendida: cosa volere di più dalla vita? Giovani e meno giovani piacevolmente uniti per libare e scherzare al terrazzo ristoro... Ci si accorge proprio in questi momenti quanto il sistema di vita dei tempi attuali ci abbia isolato e quanta bellezza si può invece ancora condividere stando insieme.

Colline italiane e francesi

Tornando a casa, nella luce adamantina di settembre, il paesaggio aveva sprazzi e contorni più belli del solito. Salivano gli odori della macchia mediterranea, tornavano alla memoria passi di Biamonti e sembrava di attraversare una sua pagina di letteratura. Pensavo alla fortuna di vivere in questi posti e a quanto mi è caro questo ermo colle...

Il mare e la civiltà

Grazie alla luce che rendeva il mare brillante, potevo by-passare quegli orrori che hanno nel tempo cementificato la costa ligure. La vendemmia, il pranzo, la compagnia mi hanno regalato un profondo attimo di poesia tanto prezioso per vivere.
Devo ammettere che anche il buon rossese di Tino ha contribuito al tutto!