Non vedete, non ho niente.
Girovago, mendicante
niente mi è stato dato
di quello che mi spettava
sono stato ferito, deriso
pugnalato, frainteso
e ucciso dove possono
uccidere le parole.
Fratello mi è ogni vinto,
fratello ogni ribelle.
Ho avuto solo da te,
mia vita, questa acuta
sragionevole gioia sottopelle
certe mattine quando appena sveglio
io degli uomini il più misero
io che conosco ogni strazio
un canto alzo
e quasi danzo
e fremo mentre ringrazio
l'umile dio dell'alba.
Giuseppe Conte (Imperia Porto Maurizio, 1945)
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