Qualcuno potrebbe pensare che la foto di questa stufa a legna sia una reminiscenza di un tempo passato, cui dedicare pensieri nostalgici, ricamati di ricordi piacevoli legati alla vita contadina.
In realtà è stata scattata ieri sera, quando sono giunta in campagna da un amico che aveva preparato cena per i compagni di una vita pressoché trascorsa insieme.
Il menù prevedeva, tra le altre cose, un ricco minestrone di verdure del suo orto, che per almeno 7 ore ha cotto tranquillamente sulla stufa a legna, nella preziosa pentola con i manici di ottone della nonna.
Inutile dirvi che era buonissimo. Il contesto mi ha stuzzicato alcune riflessioni, anche perché l'amico in questione ha avuto, nel corso degli anni, l'abilità di "attrezzare" più cucine, sia in casolari di campagna, sia all'aperto, sia nella propria moderna abitazione, sia nel centro storico del paese. E' un suo vero e proprio talento e in ogni circostanza è sempre riuscito a trasmetterci dimensioni molto diverse tra loro, sempre accompagnate dalla sua preziosa ospitalità. Quella di ieri è stata una situazione retrò assai inaspettata, un vero e proprio ritorno ai primordi in un'epoca in cui si tende a perfezionare i dehors in ambienti iper-perfetti, con tanto di forni prefabbricati, barbecue, sedie a sdraio e prati all'inglese.
Il tutto rientra nella libertà e nel possibilismo dei tempi moderni, non scevro tuttavia di profonde contraddizioni. Detto questo, a pensarci bene, ne consegue comunque un dubbio: a quale realtà apparteniamo?
2 commenti:
Difficile, per me, dire a quale realtà apparteniamo, noi che siamo sospesi tra due secoli.
Per combinazione ieri sera anche da noi c’era il minestrone fatto rigorosamente con le erbe del giardino e condito con il pesto, ma cotto sul fornello a gas e in pentola d’acciaio inox.
Secondo me la realtà rispecchia il nostro carattere, è individuale, ognuno la colloca dove gli è più congeniale'a dispetto dei secoli !!!!!
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