Per chi ha superato almeno le 40 primavere, il ricordo vola a quelle estati quando un acquisto era veramente d’obbligo. Ai piedi non potevano assolutamente mancare quelle scarpette di tela, con la suola in corda, arrivate direttamente dalla Spagna: si trattava delle espadrillas.
Le espadrillas o espartena sono una sorta di scarpa di tela con suole di farro o canapa. Viene utilizzata in particolare in Spagna, in Francia e in diverse aree dell'America latina.
L’origine della parola espadrillas è la parola araba albargat, plurale di albarga, ossia che coprono. La loro storia è vecchissima; la loro fabbricazione rudimentale, e la semplicità dei materiali con cui sono fatte, fa risalire le espadrillas ai tempi antichi quando forse erano già usate dai Romani e dai Greci.
I primi riferimenti più specifici si trovano nel Medio Evo.
La loro origine sembrano essere i Pirenei, ed è testimoniata almeno dal 1322, quando un documento scritto in catalano descrive espardenyes "espadrillas".
Il creatore delle espadrillas appare a Mouléon nel 1850: egli acquista le materie prime, organizza e distribuisce il lavoro a domicilio e raccoglie il prodotto finito che poi vende ed esporta. Secondo un altro documento, già nel 1868 gli emigranti stabiliti in Argentina chiedevano che venissero loro inviate le calzature dal loro paese.
Il suo grande centro di produzione è Mauléon, comune che si trova nella parte nord-est del Paese Basco francese, nello storico territorio di Zuberoa.
Le espadrillas sono costruite utilizzando una tela forte, con suole in corda di iuta o di canapa. Sono molto leggere e di buona aderenza al suolo.
I colori, un tempo, non erano molti: nero, rosso, il blu stinto, fino ad arrivare ai più audaci che non disdegnavano le strisce. In realtà già si trattava di un «remake» fashion visto che Picasso aveva indossato quelle calzature. Certo la qualità e i prezzi variavano anche se erano sempre contenuti. Unico inconveniente la pioggia: la suola in corda una volta bagnata poteva portare qualche problema.
Quest'estate la moda, sempre pronta a riciclare e a riportare in auge le suggestioni del passato, complice anche la crisi economica, rilancia le espadrillas. Le varianti pare siano molte: si va dalle classiche passando per il modello a zeppa, fino alla versione sandalo aperto o chiuso. Non mancano le fantasie caraibiche, le paillette e le immancabili righe.
Trattasi, dunque, di una scarpa che non passa mai di moda ed ha il vantaggio di essere 100% biologica, poiché tutti i componenti sono naturali.
Unico disappunto: io non sono mai riuscita a portarle! E voi?
3 commenti:
Eccome se le usavo!!! In Messico la variante elegante allacciata fin sopra la caviglia e alta viene chiamata "alpargatas"! Plurale come le scarpe...
Hasta pronto!
Dai quattordici anni in su tutte le estati indossavo le mie espadrillas rosse ... e quando pioveva diventavano pesantissime .
le ho portate anch'io...mi facevano sentire "signorina".ne avevo di molti colori per abbinarle ai vestiti. bei ricordi!grazie per averli risvegliati!!!
Posta un commento